La gallina Nana Calzata è uno degli animali da cortile più rari con cui molte persone amano abbellire il loro giardino. Conosciamola meglio.
C’è tutto un mondo da scoprire e riguarda gli animali da cortile rari, ovvero quegli animali che non è facile vedere in giro ma che oggi sono molto di moda, in quanto rendono i nostri spazi cortili e giardini molto caratteristici.
Non più solo piante e sculture per abbellire i nostri cortili ma anche e soprattutto specie rare che danno vita al nostro giardino.
In questo articolo conosceremo meglio una razza ornamentale molto diffusa in Italia, ovvero della gallina Nana Calzata.
Questa razza che si caratterizza non solo per il particolare aspetto estetico, per le zampe piumate che non danneggino il giardino ma anche per la relativa facilità di gestione.
Caratteristiche della gallina Nana Calzata
La gallina Nana Calzata prende questo nome in quanto piuttosto bassa.
Il maschio arriva a pesare circa 750 grammi, la femmina invece 650 grammi.
A causa del suo corpo corto, incurvato e alla coda portata sopra la linea del dorso, assume un portamento eretto e distinto.
Si tratta di una gallina originaria dell’Olanda, dove agli inizi del XX secolo ha preso proprio il nome di Calzata Olandese Nana, o più semplicemente Nana Calzata nel resto d’Europa dove è diffusa da diversi secoli.
Qualcuno suppone che abbia origini asiatiche, tuttavia i vari incroci avvenuti nel tempo con altre razze occidentali non permettono di confermare del tutto questa ipotesi.
Della gallina Nana Calzata ne esistono diverse colorazioni ma non tutte sono riconosciute come standard nei diversi paesi.
In Italia le colorazioni previste come standard della Nana Calzata sono: betulla, bianco, bianco columbia, camoscio pagliettato bianco, collo argento, collo oro, fulva, grigio perla, millefiori, millefiori limone, nero, nero picchiettato bianco, porcellana, rosso e sparviero.
La femmina di gallina Nana Calzata può deporre un gran numero di uova (del peso medio di 38 grammi) e si dimostra anche ben disposta alla cova, proprio come la gallina ornamentale Orpington, oltre ad essere molto protettiva con i pulcini.
Altri caratteri tipici:
- testa: di media grandezza;
- becco: forte; colore simile a quello dei tarsi;
- occhi: grandi, colore dell’ iride secondo la varietà;
- cresta: semplice, di media grandezza; denti regolari e larghi; lobo che segue la linea della nuca senza appoggiarvisi;
- bargigli: piccoli e rotondi; tessitura fine.
- faccia: rossa e di tessitura fine;
- collo: possente, un po’ ricurvo verso il dietro;
- ali: media lunghezza: portate leggermente basse;
- coda: media lunghezza; larga alla base; un po’ a ventaglio; riccamente impiumata;
- tronco: largo, proporzionalmente corto;
- petto: largo, pieno, ben arrotondato e portato un po’ rilevato.
- zampe: gambe ben impiumate
- ventre: ben sviluppato, morbido;
- pelle: morbida, bianca;
- struttura piumaggio: ben attaccato al corpo, penne lunghe ed arrotondate.
La gallina Nana Calzata oltre ad esser è un animale sociale è facilmente addomesticabili e quindi consigliabile ad allevatori poco esperti.
Inoltre è sì di robusta costituzione ma anche di modeste dimensioni e perciò non necessità di molto spazio. Basterà, quindi costruire o comprare un piccolo pollaio, magari in legno e dotato di ruote per spostarlo a seconda delle necessità.
Origini e habitat
La razza è entrata ufficialmente negli standard col nome di Nederlandse Sabelpootkriel (Nana calzata olandese) nel 1902, pertanto la gallina Nana Calzata viene considerata originaria dei Paesi Bassi. Predilige, pascoli bassi, giardini con clima non rigido.
Cosa mangia Gallina Tirolese
La gallina Nana Calzata è un animale onnivoro. Predilige razzolare il terreno in cerca di semi, erbe, lombrichi, vermetti, insetti, e simili.
Generalmente, come tutte le galline, ingurgita anche dei piccoli sassolini che aiutano il suo “stomaco trituratore” a sminuzzare e digerire il cibo.
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Malattie comuni
La gallina Nana Calzata come tutte le galline può essere vittima di varie malattie dovute da batteri, virus o da acari parassiti: organismi che possono provocare l’insorgere di malattie per il tuo volatile da cortile.
Pseudopeste o malattia di Newcastle
Tra le possibili malattie delle galline, una delle più conosciute è la Pseudopeste, causata da un virus diagnosticabile solo al microscopio.
Questa malattia non può essere curata, tuttavia si può prevenire con vaccini.
Difterite o Vaiolo
Questo tipo di malattia epidermica virale può colpire la testa o diffondersi nelle mucose orali e faringee dei polli: nel primo caso si parlerà di Difterite, nel secondo caso di Vaiolo.
La Difterite si manifesta con la comparsa di ulcerazioni cutanee sul capo, nella forma vaiolosa si insedia nelle zone prive di piume, ossia nei barbigli, nella cresta, intorno al becco.
Coccidiosi
La coccidiosi è una malattia causata da batteri, si può prevenire e curare con appositi antiparassitari. Colpisce maggiormente gli esemplari giovani e va ad intaccare in particolare la zona dei reni e dell’intestino.
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Endoparassiti: vermi intestinali
Sono detti endoparassiti proprio perché aggrediscono dall’interno (dall’esofago all’intestino).
Sono parassiti intestinali dei polli che colpiscono i volatili domestici diffondendo il loro contagio tramite la saliva, il cibo o gli escrementi.
Ectoparassiti: l’acaro rosso
Gli acari rossi, sono tra i parassiti più comuni delle galline e perciò anche della gallina Tirolese. Sono chiamati anche acari ematofagi dei polli.
Questi aracnidi vivono nelle fessure dei pollai di giorno e di notte attaccano le galline succhiando loro il sangue, fino a farle morire.
Per combatterli occorre acquistare degli antiparassitari utili a distruggere gli acari presenti nel pollaio per poi sanificare l’ambiente.
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Acaro della rogna
I parassiti delle zampe o acari della rogna si attaccano ai tarsi dei volatili provando loro prurito, rigonfiamenti e desquamazione. Per combatterli occorre acquistare degli antiparassitari utili a distruggere gli acari e salvare le galline.
Pidocchio pollino
Un altro parassita molto comune è il pidocchio pollino il quale vive e si riproduce tra le piume dell’animale succhiandone il sangue e provocando molto prurito.
Ce ne sono di diverse specie anche meno aggressive che riescono a sopravvivere nutrendosi anche solo di residui di penne e pelle.
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Ettore D’Andrea