No al foie gras. Sta crescendo la battaglia degli animalisti contro il foie gras, un cibo “di lusso” che si ottiene dal fegato di anatre e oche, già oggetto di analisi nel nostro articolo sugli allevamenti intensivi. Quella per ottenere il foie gras è una pratica barbara, che maltratta gli animali in un modo davvero disumano e crea sofferenze immani per il sollazzo di pochissimi facoltosi pronti a spendere cifre enormi per poter degustare questa “prelibatezza” (le virgolette sono d’obbligo). Per produrre il foie gras, anatre e oche vengono sottoposte all’alimentazione forzata, altrimenti nota come gavage. Per produrlo milioni di animali sono soggetti a estreme sofferenze, condannate anche dall’Unione Europea; in Italia la produzione è vietata, ma la vendita è consentita. Un’enorme incoerenza che ha portato anche in Italia a chiedere lo stop al foie gras, con una petizione online.
Dopo che Pam Panorama ha messo al bando il foie gras, anche in Italia cresce la protesta per un’attività deprecabile e di scarsissimo valore nutrizionale. Un’indagine dell’associazione Essere Animali negli allevamenti nel sud della Francia, diffusa sui principali media italiani, documenta terribili condizioni di vita per milioni di anatre, ingozzate a forza con un tubo metallico per indurre il loro fegato ad ammalarsi. In questi allevamenti ancora vengono utilizzate le gabbie individuali, illegali nell’UE, dove gli animali non possono nemmeno aprire le ali. Pam/Panorama, Eataly, Esselunga e poi il Consorzio Nazionale Conad hanno aderito alla campagna #ViadagliScaffali, il cui scopo è togliere il Foie Gras da tutte le catene della Grande Distribuzione italiana. E’ nata così una petizione su Change.org diretta al Gruppo Selex, che riunisce molti marchi per un totale di 2.516 punti vendita, con la richiesta di fare la stessa scelta di attenzione per gli animali, senza ottenere ancora risposte concrete. E la petizione ha avuto successo: dopo soli due giorni di campagna e ben 33.000 firme raccolte il Gruppo Selex ha accettato l’invito lanciato su Change e ha aderito alla campagna #ViaDagliScaffali. Una gran vittoria, che dimostra che lottare per i diritti degli animali può avere anche dei grandi risultati!
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