Faraona Camosciata: specie rara ornamentale per cortile e giardini

Faraona Camosciata: specie rara ornamentale per cortile e giardini

Faraona Camosciata, una specie molto antica, pregiata e affascinante. Uno splendido esemplare raro da cortile e da giardino.

faraona camosciata
(Foto AdobeStock)

Gli animali ornamentali rari negli ultimi anni sono molto apprezzati da diversi allevatori e appassionati che amano abbellire il proprio cortile.

Oggi, andremo a conoscere, un esemplare molto particolare nella sua specie, si tratta della Faraona Camosciata.

Scopriamo, quali le caratteristiche, le origini, l’alimentazione, le curiosità e le malattie di questo straordinario volatile, con cui molte persone impreziosiscono il proprio giardino.

Caratteristiche della faraona Camosciata

La faraona Camosciata è un esemplare di taglia più piccola tra le varie tipologie di faraone.

faraona camosciata
(Foto AdobeStock)

La faraona Camosciata è una razza rustica, una buona pascolatrice. È l’ideale per valorizzare giardini, cortili e allevamenti.

Generalmente, si muove in coppia, o in gruppetti di un maschio e due femmine.

Il maschio di faraona Camosciata pesa circa 1,6-1,8 kg, mentre la femmina è 1,8-2,0 kg, come infatti, si presenta leggermente più robusta del maschio e differisce anche nel portamento.

A differenza delle altre faraone, maschio e femmina sono facilmente distinguibili, poiché il maschio ha la colorazione più chiara, mentre nella femmina è più intensa.

Le penne hanno una tinta sfumata leggermente di gialliccio sul quale spiccano macchie a perla. La pelle del capo pigmentata e quella della gola e del collo appare nerastra.

Questa faraona per riprodursi deve raggiungere circa 8/9 mesi nel maschio e circa 7/8 mesi nella femmina.

La femmina depone circa 100-120 uova nel periodo primaverile ed estivo.

Origini e habitat

La faraona Camosciata è originaria della zona occidentale dell’Africa e discende dalla faraona Bianca.

faraona camosciata
(Foto AdobeStock)

I primi ad addomesticarla furono i Greci ed in seguito i Romani, ma una volta caduto l’Impero Romano si smise di allevarla e la razza pian piano si estinse.

Furono poi i Portoghesi a riportarla in Europa, anche se in Italia, ad oggi, non è molto diffusa anche se tanto apprezzata.

Tuttavia, per coloro che intendono allevarla, gli esperti consigliano di allestire l’habitat in zone aperte o di bassa collina, dove questa specie può pascolare e cercare liberamente e indipendentemente del cibo.

Inoltre, la faraona Camosciata apprezza molto la presenza di alberi e cespugli intorno a sé e anche di un ricovero notturno in particolare durante la stagione invernale.

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Cosa mangia la faraona Camosciata

Per l’alimentazione della faraona Camosciata si può utilizzare un mangime per selvatici da integrare magari con miscela di granaglie di produzione aziendale.

Anche se durante il pascolo provvede per buona parte da sola, cercando insetti e piccoli animali. Quindi mangimi composti da mais, frumento, orzo e crusca.

Oltre al grano, il mangime per faraone deve contenere erbe tagliate, carne, ossa, additivi e insetti. La cosa importante è che i mangimi siano composti e la percentuale di proteine rimanga sul 24%.

In alcune parti del mondo, questa faraona, è molto apprezzata come distruttrice di zecche nei pascoli aperti.

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Malattie dei volatili

Le malattie che potrebbero colpire la faraona Camosciata e le altre specie sono le stesse che potrebbero manifestarsi in qualsiasi altro uccello.

Le principali patologie degli uccelli sono:

  • aspergillosi;
  • cannibalismo;
  • coccidiosi;
  • congelamento;
  • dermatite;
  • disordine metabolico;
  • enfisema;
  • fratture;
  • gotta;
  • infestazione da gozzo;
  • kloatsit;
  • laringotracheite infettiva;
  • malattie di Marek;
  • microplasmosi respiratoria;
  • naso che cola;
  • pasteurellosi;
  • pidocchi;
  • posa di uova ritardata;
  • psicattosi;
  • salmonellosi;
  • scabbia.

Questo l’elenco delle patologie che potrebbero colpire i volatili. Si tratta di malattie che con una buona prevenzione e igiene si possono scongiurare.

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