Cosa sappiamo sulle oche e quali sono tutte le curiosità più divertenti e sconosciute su questi animali da fattoria così simpatici e socievoli? Una serie di fatti poco noti per conoscerle meglio.
Sapete che le oche possono essere anche degli ottimi animali da compagnia? Probabilmente non le conosciamo abbastanza bene per sceglierle come tali. Ecco dunque una serie di fatti poco noti e curiosità sulle oche che le renderanno di certo più simpatiche e meno sconosciute, anche per chi non vive in aperta campagna.
Certo allevarle in appartamento potrebbe non essere una scelta ideale, anche perché questi animali hanno necessità di vivere e stare all’aria aperta: lo spazio limitato di un balcone, o peggio, quello al chiuso di un appartamento è assolutamente sconsigliato.
Spazi aperti a parte, per allevare oche in realtà non sono necessarie particolari condizioni né attrezzi particolari. Infatti per vivere bene hanno bisogno davvero di poco: non serviranno particolari alloggi e, come le anatre, si adattano facilmente ai luoghi deputati per il loro allevamento.
Per garantire loro serenità e sicurezza sarà sufficiente tenerle al riparo dagli agenti atmosferici e quindi attrezzare gli spazi aperti con tetti e pavimenti, in modo da fornire loro riparo in caso di necessità. Molto usati anche i pollai in legno, che forniscono sufficiente calore soprattutto quando fuori è più freddo.
Ma perché si allevano le oche? In realtà lo scopo spesso è legato al consumo della loro carne, ma anche per le uova. Si tratta infatti di uccelli particolarmente ‘prolifici’, poiché riescono non solo a produrre uova più grandi e sostanziose rispetto a quelle delle galline, ma anche in un numero decisamente superiore: pare che da un’oca si possano ‘ricavare’ in media circa cento uova all’anno.
Ma non crediate che si tratti di uccelli pacifici e docili: essendo anzi particolarmente aggressive e rumorose, le oche vengono spesso ‘impiegate’ anche come guardiane della fattoria.
Non sono poi così rare infatti le notizie che riguardano aggressioni da parte delle oche e di anatre nei confronti di animali molto più grandi di loro, che però non le fanno sentire minimamente in soggezione (come la rissa al pub tra un’anatra e un cane).
Insomma quando si ha un’oca in casa è fondamentale capire ‘chi comanda’: la scala gerarchica tra questi uccelli è molto importante, tanto che bisogna innanzitutto stabilire chi tra di loro riveste il ruolo di capo. L’animale estraneo che entra nel territorio e che non verrà visto appunto come un ‘essere superiore’ da rispettare, potrebbe facilmente essere aggredito.
Ecco dunque una serie di fatti che riguardano questi uccelli e che ce li faranno conoscere molto meglio: un breve elenco di curiosità che le renderanno probabilmente più simpatiche e più vicine al nostro mondo (anche se non viviamo in campagna).
Sapete che le oche appena nate, così come le papere, si legheranno al primo oggetto in movimento che trovano? Se ne affezioneranno a prima vista e non importa se si tratta di un’oca, di un essere umano o di un oggetto: quello diventerà un legame speciale e duraturo.
Rimarranno legate a quell’essere vivente o inanimato, perché lo vedranno come una sorta di ‘genitore surrogato’ per tutta la vita. Questo tipo è stato studiato dagli esperti, che gli hanno affibbiato il nome di ‘imprinting‘, lo stesso che ritroviamo tra gli anatroccoli.
Sebbene non si facciano problemi di sorta ad aggredire coloro che ritengono un estraneo non superiore a loro e dunque non meritevole di essere rispettato, in realtà non si tratta di uccelli antipatici e poco predisposti alla convivenza.
Le oche infatti sono animali altamente sociali: non a caso vengono abituate fin dalla nascita a condividere spazi e cibo con altri animali, solitamente uccelli come loro. Vanno d’accordo con i loro simili e si trovano bene a stabilire delle relazioni, rispettando naturalmente la gerarchia di cui abbiamo accennato in precedenza.
Il termine ‘oca’ sta ad indicare in realtà non un solo tipo di volatile, bensì un gran numero di uccelli, tutti appartenenti alla grande famiglia delle Anatidae, che comprende al suo interno anche cigni e anatre.
Ma qual è davvero l’oca che andiamo a disegnare quando siamo bambini o che possiamo ammirare nei prati? Quelle che solitamente possiamo conoscere sono le Anser, ovvero le oche grigie (come l’oca domestica e l’oca cigno) ma anche le più ‘popolari’ oche bianche. Oltre alle Anser vi sono anche le Branta, ovvero le oche nere (come ad esempio l’oca del Canada).
Nella lingua inglese la distinzione tra i vari termini sta appunto a definire il genere dell’uccello in questione: se si tratta di un maschio infatti viene detto ‘gander’, mentre la femmina è conosciuta con la parola ‘goose’. Anche un raggruppamento di oche viene indicato da termini diversi, a seconda che si tratti di oche a terra o in acqua (gaggle) oppure in volo (skein).
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Ecco infine una serie di piccole curiosità su questo uccello dal piumaggio bianco o nero e dal becco arancione.
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