Vogliamo prenderci cura dei piccoli volatili selvatici ma non sappiamo come? Tutto ciò che c’è da sapere su cosa dare da mangiare agli uccellini: cibi, dosi e cosa cambia in base alle stagioni.
Li vediamo sui rami di un albero vicino casa oppure ne abbiamo raccolto uno che era davvero in pessime condizioni: in queste ed altre situazioni simili, è normale chiedersi cosa dare da mangiare agli uccellini selvatici e in che modo prenderci cura di loro a partire dall’alimentazione. Non trattandosi di un comune animale domestico come cane e gatto, è meglio conoscere quali sono gli alimenti più adatti, le dosi e cosa cambia in base al susseguirsi delle stagioni.
Spesso li vediamo ‘assaltare’ gli spazi verdi attorno alla nostra casa e, soprattutto quando fa freddo, il pensiero di non poterli accogliere dentro al caldo ci stringe il cuore. Ma ci siamo mai chiesti se magari è meglio lasciar loro la libertà e l’indipendenza, a dispetto di cure domestiche costanti?
In realtà gran parte dei veterinari consigliano di prenderci cura di questi piccoli volatili, ma sempre lasciandoli liberi di andare via. D’altra parte essi sono abituati a vivere all’esterno tanto da non riuscire a sopravvivere una volta ‘addomesticati’.
Ciò non significa che non sia giusto lasciare loro del cibo a disposizione oppure prenderci cura di un esemplare che non riesce a ingurgitare nulla. La prima cosa da fare è sicuramente acquistare il cibo adatto a quella specie, solitamente un mix di semi, in un comune negozio di prodotti per animali.
Non è la stessa cosa alimentare esemplari appena nati e adulti: avranno non solo esigenze diverse ma potrebbero anche presentare difficoltà nell’ingerimento stesso di alcuni cibi. Per questo è importante capire cosa dare da mangiare agli uccellini selvatici in base alla loro età.
Gli uccellini appena nati, benché non allattati dalla figura materna, vengono alimentati dai genitori che procurano loro il cibo e lo immettono direttamente nel loro becco. L’alimentazione si compone di tutto ciò che riescono a trovare in natura, ovvero semi, insetti, cereali etc.
Quando ne ritroviamo uno a terra, il compito di provvedere alla loro alimentazione sarà il nostro: ma da dove iniziare? E’ fondamentale capire a quale specie appartiene l’uccellino e farci consigliare il cibo più adatto a lui poiché non tutto il cibo andrà bene per tutti.
I veterinari potrebbero talvolta anche consigliare una sorta di pappa fai-da-te da confezionare direttamente in casa e a base di: uova sode, pane grattugiato e acqua, magari con aggiunta di frutta (matura perché più morbida), mai e semi.
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Un uccello più adulto presenterà meno difficoltà nell’aprire il becco, poiché è già abituato a farlo, ma per quelli che ancora non sanno ‘come si fa’ è importante adottare una tecnica particolare.
Se vogliamo soccorrere un uccellino caduto dal nido, come possiamo fare per alimentarlo? Non dobbiamo aspettarci che questo apra il becco e si faccia immettere all’interno il cibo che abbiamo preparato per lui: dovremo essere noi a fare le mosse giuste per farlo mangiare.
Solitamente conviene stimolarlo pressando il cibo agli angoli del becco e provare ad inserire all’interno di esso il cibo: se pensiamo di esercitare troppa pressione con le mani, possiamo utilizzare alcuni ‘strumenti’ molto utili come una pinzetta, una siringa senza ago etc.
Ma come capire quando è il caso di smettere? Poiché non esistono dosi oggettive consigliate per gli uccellini selvatici, dobbiamo ‘regolarci’ in base alla sua fame: se vediamo che l’uccellino ha mangiato e non apre più il becco, è probabile che sia sazio e non abbia bisogno di altro cibo.
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