I corvi sono uccelli estremamente intelligenti e interessanti. Ma come fare amicizia con i corvi e avvicinarsi a loro in maniera sicura e corretta?
Immaginate la scena: siamo seduti fuori casa in cortile o in giardino, quando alzando gli occhi vediamo un corvo seduto sul filo del telefono. Quel corvo seduto a un certo punto ci guarda con la testa inclinata da un lato, osservandoci con un amichevole occhio nero. Anche se non possiamo esserne certi, sembra proprio che sia divertito quanto noi e ci stia fissando incuriosito. E infatti molte persone ritengono che questo uccello sia un ottimo animale da compagnia, anche se resta in libertà. Ma come fare amicizia con i corvi, senza avere problemi di sicurezza nè per noi che per loro?
Il modo migliore per presentarci a un corvo è nutrirlo. Di sicuro ci sono altri modi per farlo, ma il modo più semplice e veloce per il cuore di un corvo (come per tanti altri animali, in fondo) è il cibo. Alcuni potrebbero sostenere che un corvo sia un animale selvatico e alimentandolo, incoraggiamo una dipendenza innaturale.
Con la maggior parte della fauna selvatica, questa è una filosofia eccellente. Ma i corvi e gli umani vivono fianco a fianco da secoli ormai, e ricercatori indicano molti casi di coevoluzione culturale tra di noi. La relazione tra umani e corvi è stata probabilmente simbiotica e da un bel po’ tempo.
Certamente, dopo tutto questo tempo insieme, le vite e le storie degli umani e dei corvi si sono strettamente intrecciate. Quindi, comunque, siamo vicini di casa – in molti casi – e regalare una forma di alimentazione è la cosa giusta che farebbe un vicino quando si presenta in un nuovo quartiere.
I corvi sono spazzini onnivori, quindi sono di bocca buona riguardo ciò che mangiano. Possono mangiare tranquillamente frutta, verdura, insetti, bacche, crocchette, popcorn, avanzi di cucina, carcasse (magari qualche incidente stradale) e, con nostro grande disgusto, persino vomito.
La loro cattiva reputazione come presagi di morte probabilmente ha qualcosa a che fare con il fatto che in passato si precipitavano per aiutare a ripulire un campo di battaglia. Dopotutto sono spazzini. Saccheggeranno le uova di altri uccelli e frugheranno nella nostra pattumiera se glielo permettiamo. E per fare amicizia con i corvi, magari non è raro.
I corvi di alcuni quartieri sono leggermente più esigenti riguardo a ciò che mangiano, forse perché hanno accesso a molte fonti di cibo e possono permettersi di essere pignoli. Le diete dei corvi di campagna differiscono probabilmente molto da quelle dei loro cugini che abitano la città.
A volte, i corvi beccano e inghiottono il cibo proprio lì in strada. Altre volte, specialmente con le arachidi, si riempiono i becchi e volano via per nascondere il loro bottino in modo che possano godersela in seguito. I gusci delle arachidi li rendono molto facili da trasportare e li ricordano bene.
I cibi preferiti dai corvi:
I corvi possono essere bruschi e distaccati. Non ci correranno mai incontro come un cane per una leccata e una carezza, e proprio il loro atteggiamento distaccato è probabilmente il motivo principale per cui hanno prosperato come specie per così tanto tempo. Dobbiamo sempre ricordare che i corvi sono animali selvaggi. Negli Stati Uniti, ad esempio, è illegale tenere gli uccelli canori nativi (compresi i corvi) come animali domestici, mentre in Italia è legale. Se vogliamo imparare a fare amicizia con i corvi, dobbiamo imparare a capirli.
Inoltre, c’è ancora questa mentalità superstiziosa per cui la maggior parte degli umani vede i corvi come animali maligni, minacciosi e omicidi (o nella migliore delle ipotesi, dei topi con le ali). Per secoli, i corvi hanno interpretato i cattivi nelle storie che gli umani raccontano, e di sicuro questi uccelli hanno notato lo sguardo maligno che la maggior parte delle persone gli lanciano da anni.
Quindi, i corvi si prenderanno il loro momento per decidere se si fidano di noi o no… ma una volta che sanno chi è un umano “buono”, non lo dimenticheranno mai. All’inizio, potrebbero darci le spalle in modo freddo, ed ignorare le nostre offerte, ma non dobbiamo prenderla sul personale. Questa paranoia è tutta una questione di sopravvivenza, ma la pazienza e la vigilanza alla fine ripagheranno. Se si supera il loro test, decideranno di fidarsi di noi.
Ci sono storie di corvi che hanno imparato certe parole come può fare un pappagallo, ma quelle storie sono rare. La maggior parte di noi si accontenterà di un tipo più sottile di comunicazione uccello/umano, ed imparerà a interpretare le forme naturali di comunicazione di questi uccelli.
Gli esperti possono identificare molto richiamo diversi, ma anche un dilettante può iniziare a riconoscere determinati suoni: quello per richiamare gli altri membri della loro famiglia quando vedono il cibo; il richiamo quando vedono uno sconosciuto o una possibile minaccia e avvisano gli altri; i suoni per il corteggiamento durante la stagione degli amori; e piano piano noteremo le differenze tra le vocalizzazioni di un adulto e un bambino. I corvi restituiranno il favore della nostr attenzione, anche imparando a interpretare i nostri segni. Possono memorizzare le nostre abitudini ed orari, o addirittura il suono delle nostre chiavi dell’auto.
Anche se i corvi che vediamo nel nostro quartiere “possiedono” quel territorio e sono molto territoriali, ciò non significa che non se ne andranno mai. Per gran parte dell’anno, prima che il sole tramonti, i corvi volano verso un posatoio comune. Possono volare anche per chilometri se serve a raggiungerlo, fermandosi lungo la strada per chiacchierare con altri corvi, fino a quando non arrivano al posatoio dove dormiranno tutti insieme. Magari anche fino a mille uccelli, in un unico posto. Sembra che fino a 40.000 corvi possono posare in un unico punto, anche se c’è chi dice che un posatoio può consistere anche fino a duecento milioni di corvi!
L’unica volta in cui i corvi costruiscono nidi individuali nel loro territorio è durante la primavera, quando diventano abbastanza amanti dei loro segreti, per proteggere i loro piccoli dai predatori. In questo periodo, possiamo spiarli da lontano, portando materiali di costruzione del nido nei loro becchi. E in quel momento, e dopo che le uova sono state deposte e quando i piccoli sono appena nati, i corvi diventano ancora più scostanti e sprezzanti del solito.
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Fabrizio Burriello
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