Colombo romagnolo: specie ornamentale da cortile e da giardino

Colombo romagnolo: specie ornamentale da cortile e da giardino

Il Colombo romagnolo è uno degli animali da cortile più rari con cui molte persone amano abbellire il proprio giardino o cortile.

colombo
(Foto Pixabay)

Il mondo degli animali ornamentali da cortile rari, ovvero tutti quegli animali che non è facile vedere in giro ma che custodiamo nei nostri spazi, cortili e giardini molto caratteristici è davvero molto vasto e comprende molteplici specie di animali.

Per abbellire i nostri cortili, oramai non bastano più solo piante altrettanto spettacolari ma anche e soprattutto specie rare che danno vita al nostro giardino.

In questo articolo parleremo in particolare, di una razza ornamentale molto affascinante ovvero il colombo romagnolo.

Caratteristiche del Colombo romagnolo

Il colombo romagnolo entra a far parte della categoria “colombi di forma”, dove viene valutata l’importanza della forma del corpo e la struttura fisica.

Si tratta di un colombo piuttosto massiccio e pesante ma non per questo impacciato. Il peso minimo, negli adulti, è di 750 grammi per le femmine e di 850 grammi per i maschi.

Dalla sommità della testa fino ai piedi misura da 31 a 32 cm. E dalla punta del petto all’estremità della coda misura da 32 a 34 cm.

Mostra un tronco solido e sollevato, con un portamento orizzontale o leggermente rialzato. La sua caratteristica principale sono le gambe forti con penne sui tarsi abbondanti e lunghe fino a 10-12 cm.

I colori in cui è possibile vederlo sono: bianco, nero, lilla, rosso o nero con verghe o martellatura.

Le femmine di romagnolo sono, molto spesso, in grado di produrre uova anche nei mesi invernali, ricreando il suo nido per terra in un angolo isolato.

Di carattere mite e lento nei riti amorosi non tollera l’aggressività di altre razze che potrebbero creare problemi di fecondità delle uova. Tenuto in cattività necessita di voliere ampie e ben al riparo dal sole.

Origini e habitat

Il nome “Romagnolo” venne attribuito a questo colombo nel 1898 dal prof. Ghigi, poiché la sua maggiore diffusione era proprio nelle contrade romagnole.

Questo colombo fu selezionato alla fine del XIX secolo a partire da colombi “reali”, molto probabilmente derivati dall’antico Colombo Ascolano.

In passato si potevano avere anche soggetti poco calzati o con tarsi completamente nudi. Gli allevatori diedero poi la preferenza all’allevamento dei soggetti abbondantemente calzati.

Il Colombo romagnolo o Mondano romagnolo è allevato principalmente in Romagna ma diffuso oramai in tutta Italia. Predilige ampi spazi e vive bene all’aperto piuttosto che in voliere.

Il Colombo Romagnolo oggi è presente a quasi tutte le fiere sociali e nazionali, e anno dopo anno si è potuto notare il costante miglioramento con esemplari sempre più apprezzabili.

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Cosa mangia il Colombo romagnolo

Il Colombo romagnolo come alimentazione predilige mosche, ragni, lombrichi e altri invertebrati.

Quando questi scarseggiano non disdegna qualche seme di pino o di graminacee (frumento, il mais, l’avena, l’orzo, la segale, il granturco e il riso).

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Malattie comuni

Il colombo romagnolo come tutti gli animali a questo mondo, può essere vittima di varie malattie degli uccelli dovute da batteri, virus o da acari parassiti.

Organismi che possono provocare l’insorgere di malattie anche letali (in alcuni casi).

È, infatti, consigliabile di tanto in tanto disinfettare l’animale con prodotti antiparassitari.

Ecco le principali malattie che colpiscono i colombi:

  • aspergillosi;
  • Candidosi,
  • cannibalismo;
  • Clamidosi,
  • coccidiosi;
  • congelamento;
  • criptococcosi;
  • dermatite;
  • disordine metabolico;
  • encefalite;
  • enfisema;
  • fratture;
  • gotta;
  • infestazione da gozzo;
  • istoplasmosi;
  • kloatsit;
  • laringotracheite infettiva;
  • malattie di Marek;
  • microplasmosi respiratoria;
  • naso che cola;
  • ornitosi;
  • pasteurellosi;
  • pidocchi;
  • posa di uova ritardata;
  • psicattosi;
  • salmonellosi;
  • scabbia;
  • spirochetosis;
  • Tubercolosi;
  • vaiolo.

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Ettore D’Andrea

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