Il Colombo pavoncello uno degli animali da cortile più rari con cui molte persone amano abbellire il loro giardino. Scopriamo tutto su questa specie ornamentale.
Il mondo degli animali ornamentali da cortile rari, ovvero tutti quegli animali che non è facile vedere in giro ma che custodiamo nei nostri spazi, cortili e giardini molto caratteristici è davvero molto vasta e comprende molteplici specie di animali.
Per abbellire i nostri cortili, oramai non bastano più solo piante altrettanto spettacolari ma anche e soprattutto specie rare che danno vita al nostro giardino.
In questo articolo parleremo in particolare, di una razza ornamentale molto affascinante ovvero il colombo pavoncello.
Caratteristiche del Colombo pavoncello
Il colombo pavoncello il cui nome scientifico è Vanellus vanellus, appartiene all’ordine Charadriiformes della famiglia Charadriidae.
Questo colombo misura 34 cm ed ha un’apertura alare di 77 cm, per un peso di circa 300 gr. Il maschio e la femmina sono molto simili nell’aspetto.
La sua caratteristica è l’ampiezza del ventaglio, concavo e circolare composto da un numero di penne che oscilla dalle 32 alle 40, mentre negli altri colombi al massimo sono 14.
Il petto si mostra nero mentre l’addome bianco, gli stessi colori che ritroviamo sulla testa, dove è presente un evidente ciuffo.
Anche il becco nerastro, mentre le zampe sono rosse, le parti superiori verde scuro con riflessi iridescenti tendenti al nero verso le estremità alari, che poi terminano con il bianco.
Di carattere diffidente e timido, ma vive in branchi anche numerosi. La femmina depone 4 uova tra la metà di marzo e aprile, ma raramente avviene una seconda covata.
Dopo circa 4 settimane le uova si schiudono e i pulcini immediatamente abbandonano il nido.
Tenuto in cattività necessita di voliere ampie e ben ombreggiate, possibilmente ricche di piante ma è un uccello che si adatta ad ogni tipo di clima.
Origini e habitat
Il colombo pavoncello deve il nome alla coda, molto larga, tenuta sollevata a mo’ di pavone. La classica pavoncella è bianca, ma oggi è possibile trovarne anche in altre colorazioni (nere, marroni, pezzate, grigie, etc.).
In molte culture, persino nella nostra, è considerato sacro, anche se qui più che sacralità si tratta di esibizionismo, questi uccelli vengono lanciati in volo durante le celebrazioni, come ad esempio i matrimoni.
Purtroppo la maggior parte di queste colombe non addestrate ed abituate gradatamente al volo libero e al ritorno, perciò muoiono o vengono predate in breve tempo.
Il colombo pavoncello è originario dell’India o della Cina, è una tra le più antiche razze di colombi di fantasia. Molto apprezzato per l’aspetto e il portamento elegante, è allevato soprattutto in Europa occidentale e negli Stati Uniti.
In gran parte dell’Europa è presente con la sottospecie nominale Vanellus v. vanellus, la specie in Italia è nidificante parzialmente sedentaria.
Cosa mangia il Colombo pavoncello
Il Colombo pavoncello si nutre essenzialmente di coleotteri, mosche e altri insetti, ma anche di ragni, lombrichi e altri invertebrati.
Nella sua alimentazione non disdegna anche qualche seme di pino o di graminacee. La ricerca del cibo avviene piegando il corpo senza flettere le zampe, camminando e correndo sul terreno, compiendo improvvisi arresti.
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Malattie comuni
Il colombo pavoncello come tutti gli animali a questo mondo, può essere vittima di varie malattie dovute da batteri, virus o da acari parassiti. Organismi che possono provocare l’insorgere di malattie anche letali (in alcuni casi).
Ecco le principali malattie che colpiscono i colombi:
- aspergillosi;
- Candidosi,
- cannibalismo;
- Clamidosi,
- coccidiosi;
- congelamento;
- criptococcosi;
- dermatite;
- disordine metabolico;
- encefalite;
- enfisema;
- fratture;
- gotta;
- infestazione da gozzo;
- istoplasmosi;
- kloatsit;
- laringotracheite infettiva;
- malattie di Marek;
- microplasmosi respiratoria;
- naso che cola;
- ornitosi;
- pasteurellosi;
- pidocchi;
- posa di uova ritardata;
- psicattosi;
- salmonellosi;
- scabbia;
- spirochetosis;
- Tubercolosi;
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Ettore D’Andrea