Quali sono le caratteristiche del cormorano e perché è così diverso dagli altri uccelli? Quello che c’è da sapere sul volatile a metà tra cielo e acqua.
Esiste un uccello che non solo si nutre di pesci ma riesce perfettamente a vivere immerso nell’acqua? Si, ed è il cormorano. Questo volatile infatti non solo ha la particolarità di tuffarsi in acqua per agguantare le sue prede col becco ma ha anche la capacità di vivere in un ambiente così diverso (e umido) rispetto al cielo. Ecco tutte le caratteristiche tipiche del cormorano, tra cui alimentazione, abitudini e morfologia, che lo hanno reso uno degli uccelli più affascinanti in natura.
Sapremmo distinguere un cormorano se lo vedessimo volare in cielo? Probabilmente ce ne accorgeremmo se lo vedessimo acciuffare col becco un pesce in mare, ma se non lo vediamo in azione è utile conoscere le caratteristiche di questo uccello che lo rendono a tutti gli effetti un animale ‘acquatico.
Si tratta di un volatile con un corpo magro e affusolato. Solitamente il colore caratteristico è nero, ma la vera particolarità sta nel becco a forma di gancio, di uncino. La testa è supportata da un collo quasi ‘snodabile’, a forma di S, così da permettere all’esofago di ingurgitare le prede spesso per intero. Oltre alla lunghezza, compresa grossomodo tra gli 80 e i 100 cm, nel cormorano è interessante anche l’apertura alare che oscilla tra i 120 e i 160 cm, per un peso che varia da un Kg e mezzo a superare i 5. Se da giovane le piume sono di colore marroncino, da adulto esse saranno nere. Ama volare in gruppo, anzi in stormi, che contano dai pochi alle centinaia di esemplari. Dopo le volate solitamente gli uccelli tornano ai nidi, situati in zone troppo umide ed impervie per l’uomo, quindi quasi mai visibili.
La sua caratteristica principale è quella di permanere e nuotare in acque sia dolci sia salate, poiché le sue piume non impermeabili lo costringono ad asciugarsi alla luce del sole ma al contempo sono più ‘leggere’ per andare in profondità. Anche le zampe concorrono in modo importante alla caccia subacquea: pensiamo che i suoi arti possono immergersi fino a 6 m di profondità in acqua (sebbene alcuni studiosi sostengono che possa arrivare fino a 9), grazie alla potenza della loro spinta. Ma non capita spesso di vederlo immerso in acqua troppo profonde, ma si accontenta di cacciare le prede che nuotano più in superficie. Cosa mangia? Ovviamente si nutre di pesci che vivono sia in acque salate delle lagune, tra cui branzini, cefali, orate etc, ma anche di acque dolci come le carpe, i pesci gatto e altri. Non disdegna crostacei e molluschi.
Non ha un solo continente di origine, poiché li abita un po’ tutti dalle coste dell’America settentrionale all’Europa all’Asia, ma anche Africa ed Oceania. Vediamo dunque quali sono le razze di cormorani più comuni in natura e quali sono le caratteristiche che li contraddistinguono.
Se immaginiamo il Martin Pescatore di certo avrà in comune col cormorano il fatto di mangiare i pesci che guizzano i acqua. Ma nel caso dell’uccello ‘a metà tra cielo e acqua’ l’abilità nella caccia subacquea è molto più potente. Esso rappresenta un problema per gli allevatori di pesce e per coloro che campano di pesca. La sua tecnica non prevede un’immersione mentre vola, ma si immerge dopo un’accurata ispezione dell’acqua. Con le sue zampe non impermeabili, ma munite di una membrana protettiva, si sposta sull’acqua quasi camminandoci su e grazie alle ali riesce ad immergersi anche in grandi profondità. Ma la sua particolarità è che potrebbe restare sott’acqua, in apnea per oltre un minuto, nuotando.
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F.C.
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