Infesta balconi, ringhiere e tende da sole: ma cosa provoca la cacca di piccione e che effetti ha sulla nostra salute? Tutto quello che c’è da sapere.
La ritroviamo, ormai secca, su pavimenti e ringhiere dei nostri balconi: la cacca di piccione sembra quasi invadere il nostro territorio. E’ giusto provarne ribrezzo, poiché ci troviamo comunque di fronte ad escrementi, ma è altrettanto importante conoscere i rischi che il guano potrebbe avere sulla nostra salute se ne entriamo in contatto. Vediamo dunque in che modo tenere lontani i piccioni e perché stare alla larga da questa pericolosissima cacca.
Ci sarà di certo capitato di calpestarne qualcuna, o peggio, di toccarla con la mano: oltre al ribrezzo è normale chiedersi quali danni può provocare sulla nostra salute. Nei casi più sfortunati può piovere dal cielo e hanno conseguenze disastrose anche sui nostri abiti e la nostra pelle: basti pensare a come sono ridotti i monumenti all’aperto nelle nostre città, tutti imbrattati e spesso lasciati in stato di abbandono. I volatili rappresentano, purtroppo, una vera e propria piaga da questo punto di vista: gli agenti patogeni emanati dalle loro feci arrivano a colpire soprattutto l’essere umano.
Solitamente stormi di uccelli monopolizzano sempre determinate zone della città che, di conseguenza, diventano inaccessibili per l’uomo che vuole transitarvi. D’altra parte basta pensare alle tracce del loro guano che troviamo sulla superficie delle nostre piazze. Ma perché ciò accade in alcune zone e meno in altre? Probabilmente è questione di abitudine, o perché tra di loro si è sparsa la voce che ‘quella zona è colonizzata’ già dai loro simili. E cacciarli sarà davvero difficile, quasi impossibile.
Oltre al fatto che sporca ed è obiettivamente antiestetica, la cacca dei piccioni è anche altamente corrosiva: ciò vuol dire che se va a finire su un tessuto, o peggio sulla pelle, può facilmente irritare. Se pensiamo che queste feci sono in grado di rovinare i pavimenti, pensiamo a cosa sono capaci di fare sui nostri abiti!
Medesima sorte quella dei monumenti in strada. Quindi se ci cade addosso della cacca di piccione, proviamo a smacchiare la parte ma consapevoli del fatto che potrebbe non andare più via del tutto.
Le feci del piccione possono trasmettere alcune tra le più pericolose malattie per l’uomo, a causa degli agenti patogeni in esse contenuti. Uno tra questi è sicuramente il virus della salmonella (approfondisci qui la Salmonella nel gatto) che, sebbene non sia mortale, provoca danni seri. Oppure un altro batterio è l’escherichia coli, alla base di gastroenteriti. Vediamo quali sono le caratteristiche di ciascuna patologia e in che modo si trasmette il virus all’uomo, in vista di prendere eventuali precauzioni. Innanzitutto è sempre buona norma indossare dei guanti in latice ogni volta che si entra in contatto con gli escrementi, soprattutto nelle fasi di pulizia (usa bicarbonato e ammoniaca).
Il fungo dell’Histoplasma vive nel guano degli uccelli e si sviluppa molto facilmente. Esso provoca uno sconvolgimento nel sistema immunitario umano, con un’infezione acuta o cronica. I suoi sintomi sono simili alla tubercolosi, e in alcuni casi può essere mortale perché fulminante. Si contrae respirando le micropolveri contaminate del guano e, una volta contratta, è piuttosto difficile da debellare. L’infezione acuta è spesso di tipo polmonare e i suoi sintomi principali sono: tosse persistente, dolori al petto, mal di testa e senso generale di spossatezza. In pazienti già gravemente debilitati può provocare danni polmonari molto seri.
Ha gli stessi sintomi di una setticemia infettiva e una polmonite atipica. Si contrae per via aerea, ovvero respirando lo sterco del piccione. Nelle forme polmonari più gravi può portare alla morte. E’ molto diffusa tra gli allevatori di uccelli.
La Salmonella Typhi procura all’infettato febbre da tifo, forme gravi di gastroenterite e setticemie (approfondisci qui la Salmonellosi nel cane). I sintomi variano molto: dai disturbi intestinali a sintomi più gravi come febbre, nausea, episodi di diarrea ed insufficienza renale. I più soggetti alla malattia sono i bambini, gli anziani e coloro ce hanno un sistema immunitario già compromesso o a rischio. Si contrae con il contatto diretto con le feci, ovvero un contagio di tipo oro-fecale. Anche se manipoliamo oggetti infettati dallo sterco può esserci il contagio.
Parte dai polmoni e si espande nel sistema circolatorio, fino ad encefalo e meningi. Può portare facilmente alla morte. E’ causata dal fungo Cryptococcus Neoformans e si contrae attraverso l’inalazione o contatto diretto con le spore del guano nell’aria.
Bisogna fare attenzione alle feci del piccione poiché non sempre è necessario un contatto diretto con esse: spesso vento, aspiratori o ventilatori possono trasportare gli agenti patogeni del guano. Tutti possono essere colpiti dalle circa 60 possibili infezioni e malattie trasmissibili, o perché ne respirano le spore oppure perché ingeriscono particelle infette o mettono in bocca le mani che sono entrate in contatto con le feci. Ovviamente non solo gli umani, ma anche gli animali possono essere vittima di queste malattie.
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F.C.
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