L’Anatra nana è l’anatra domestica (Anas platyrhynchos) più piccola al mondo. Vediamo, quali le caratteristiche di questa specie rara.
L’Anatra nana è uno straordinario esemplare, incredibilmente richiesto dagli appassionati del genere e da tutti coloro che hanno intenzione di abbellire il loro cortile e giardino.
Conosciamo meglio le caratteristiche, le origini, l’habitat e cosa mangia l’Anatra nana.
L’Anatra nana è una selezione creata da allevatori, incrocio dopo incrocio, fino a mantenere stabili i suoi tratti caratteristici nelle discendenze future.
L’Anatra nana, come si intuisce già dal nome è un uccello di piccole dimensioni, come infatti, alla sommità della testa, raggiunge un’altezza di circa 20 cm.
Per quanto invece, riguarda il peso, il maschio arriva a pesare intorno ai 900 grammi, mentre la femmina raggiunge gli 800 grammi di peso.
Si presenta con un corpo molto tondeggiante e affusolato, lo stesso anche per la testa.
Il becco, invece è corto e largo, mentre le guance che sono sporgenti, gli danno un aspetto dolce e simpatico. Come del resto il collo corto e il portamento basso e orizzontale.
Le zampe hanno un colore variabile: dall’arancio inteso al quasi nero.
Per quanto riguarda la colorazione del piumaggio, la più diffusa è quella bianca, ma ci sono diverse colorazioni, la più particolare è quella blu e ci sono anche blu e gialla, nere, argento e grigio.
L’Anatra nana è una specie molto facile da allevare, la femmina di quest’anatra, è in grado di deporre fino a cinquanta uova e mediamente 7-8 a covata.
Il periodo di produzione va da marzo a giugno. Sempre le femmine provvedono alla cova per circa 26-28 giorni. Il costo di un esemplare si aggira intorno ai 30-40 euro.
L’ Anatra nana ha origini olandesi che risalgono alla seconda metà del XXVII secolo.
A parlarne fu il naturalista inglese Francis Willunghby (1634 – 1672) che descriveva questa piccole anatre, utilizzate come richiamo durante le battute di caccia.
Venivano tenute in gabbia per attirare e catturare le anatre selvatiche.
Predilige trascorre le giornate in spazi larghi per il pascolo e una vasca d’acqua pulita dove poter nuotare e dissetarsi e lavarsi.
Tenendo presente che l’acqua va sostituita ogni giorno, soprattutto in estate.
Può, infatti, essere allevata in pollai o recinti chiusi (provvisti di una rete di circa 2 metri) che dispongono di un riparo coperto (basta una semplice tettoia chiusa su tre lati).
È sempre bene avere una voliera / rifugio chiuso e una zona per il pascolo per evitare le fughe.
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L’anatra nana non si nutre con la stessa alimentazione di un’anatra domestica qualunque, ma predilige granaglie (mais, grano, orzo, avena, sorgo, rigorosamente macinati).
E se ha la possibilità di stare all’aperto può nutrirsi di insetti, vermi, lumache e erbe spontanee che trova in natura.
L’Anatra nana non ha patologie specifiche ma può essere vittima di patologie comuni nella specie.
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