Come allevare un parrocchetto in casa: tutto quello che occorre sapere, per poterlo tenere in casa come animale domestico.
Avere degli animali in casa non è un hobby, si tratta di esseri viventi e non di giocattoli.
Gli animali meritano rispetto, attenzioni e dedizione da parte dei proprietari.
Anche se si tratta di piccoli animali, il discorso non cambia, magari necessitano di meno impegno ma non di meno attenzioni e amore.
Negli ultimi anni, sono tante le persone che hanno preferito tra tante specie, adottare proprio un pappagallino come animale da compagnia.
In questo articolo, andremo a vedere in particolare come allevare un parrocchetto in casa.
Decidere di prendere un parrocchetto è una scelta condivisibile, ma sapete come allevare un parrocchetto in casa? Scopritelo.
Ancora prima di portare uno di questi graziosi uccellini a casa, è bene informarsi su tutto ciò che riguarda la specie.
Predisporre gli accessori, una gabbia o una voliera adatta, avere in casa il tipo di mangime di cui necessita.
Queste sono le prime cose per avviare la convivenza, ma sarà opportuno conoscere anche le caratteristiche e i comportamenti consueti.
Inizieremo quindi dalla descrizione di questo pappagallino. Esistono più di 100 razze di parrocchetti nel mondo, ma quello comune e più venduto in Italia è il Parrocchetto Ondulato, originario dell’Australia.
Questa specie mostra un piumaggio di colore color verde erba e come misure può raggiungere una grandezza di 18 cm, dalla testa alla coda, e un peso compreso tra 25 e 40 grammi.
Si tratta, quindi, di un pappagallino molto carino, vivace e canterino.
Può vivere senza problemi anche in un piccolo appartamento, costa relativamente poco e non richiede una spesa eccessiva per crescerlo.
Vediamo, quindi cosa occorre per allevare un parrocchetto in casa considerando le caratteristiche appena elencate.
La caratteristica principale degli uccelli è la possibilità che hanno di volare, perciò impedire o limitare questa dote è un vero castigo.
Per permettere al parrocchetto di potersi muovere ed effettuare anche voli brevi è importante che la gabbia abbia almeno una lunghezza di 1-1,5 m, una larghezza di 80 cm e anche un’altezza di 80 cm.
Nel caso dei pappagallini, come il parrocchetto la lunghezza è più importante dell’altezza, poiché svolge soprattutto voli in linea orizzontale.
All’interno di essa devono esserci: posatoi, beverini, vaschette per cibo, giochi per uccelli o altri accessori con cui tenersi occupato, sabbia per uccelli, pietra da beccare, vasca per bagnetto.
È importante, però, cambiare di tanto in tanto i suoi giochi, così da offrirgli stimoli sempre nuovi.
Tuttavia, nulla potrà mai sostituire un compagno di giochi, ossia un altro pappagallino.
Anche la posizione della gabbia in casa è fondamentale per la salute del parrocchetto, proprio perché se dovesse capitare in una zona troppo ventilata potrebbe causargli raffreddamento o se invece dovesse capitare in un’area della casa troppo rumorosa potrebbe causargli stress.
Perciò dovrà essere sistemata in una parte della casa con una zona tranquilla, lontana da fonti rumorose o altri animali
Se invece preferite sistemarlo all’esterno dovrà comunque essere al riparo dalle intemperie, dal sole diretto in estate e lontano da rumori forti.
La gabbia del pappagallino, inoltre, dovrà essere pulita nel modo più appropriato.
Ogni giorno dovrete:
Una volta a settimana dovrete pulire:
Una volta al mese dovrete pulire:
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Il parrocchetto essendo un pappagallino si è molto adattato, poiché anche in natura per indole sa adattarsi e scegliere cibi naturali in ogni ambiente.
La dieta in cattività per il parrocchetto prevede: estrusi, di buona qualità, frutta, verdura, germogli, bacche e fiori commestibili, qualche seme (riducendo il più possibile quelli grassi).
Il cibo ad uso umano come ad esempio: frutta secca o pezzetti di biscotto vanno utilizzati appunto come premio e sono anche utili per rafforzare il legame, tra pappagallino e proprietario, ma senza mai esagerare.
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Non prima di avere eliminato tutte le fonti di potenziale pericolo, è importante concedere al proprio pappagallino almeno un’ora di volo libero al giorno.
È bene individuare tempestivamente i cambiamenti comportamentali, come: mancanza di appetito, disturbi digestivi o una minore attività del pappagallino in quanto il parrocchetto tende a mostrare molto tardi i sintomi di una patologia.
Solo se identificati in tempo, il veterinario specializzato potrà intervenire nella cura diagnosticando una determinata patologia.
Sappiate che se tenuto nelle migliori condizioni, un parrocchetto ondulato può arrivare a vivere, anche 8 anni in cattività.
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