Il chiurlottello rischia l’estinzione a causa dell’attività antropica: ecco le informazioni su questo volatile particolare.
I cambiamenti climatici, le emissioni di CO2 e la distruzione della natura operata dagli esseri umani stanno lentamente portando alla rovina la Terra e le specie viventi che la abitano. Tra queste specie in via di estinzione vi è anche il chiurlottello. Dichiarato estinto proprio in questi giorni di novembre, il chiurlotello è uno dei tanti volatili che per colpa degli esseri umani potrebbe a breve non esistere più. Ecco qualche informazione e curiosità su questo animale.
Il Chiurlottello (nome scientifico di Numenius tenuirostris Vieillot secondo la classificazione del 1817) è un uccello appartenente alla famiglia degli Scolopacidi, dichiarato estinto a Novembre 2024 secondo le dichiarazioni di Graeme. Si tratta del primo uccello estinto da Europa, Africa e Asia con il 96% delle probabilità. L’ultimo avvistamento risaliva al 1995.
Il chiurlo viveva nell’Europa orientale, soprattutto in Russia nella regione di Omsk, dove sono stati rinvenuti gli unici due nidi noti alla scienza (l’ultimo nel 1924). Dall’analisi degli isotopi sulle pelli conservate nei musei, pare però che gran parte della popolazione mondiale si riproducesse invece nelle steppe del Kazakistan. In passato, alla fine del Ventesimo secolo, questo volatile svernava anche in Italia, negli stati balcanici e nel Nord africa, in Turchia e negli stati dell’ex Unione Sovietica. Nonostante il vastissimo areale di distribuzione e nidificazione, che abbracciava Europa orientale, bacino del Mediterraneo, Medio Oriente (Asia) e costa nordoccidentale dell’Africa, il chiurlottello (Numenius tenuirostris) è stato considerato estinto dagli scienziati. È la prima specie di uccello migratore con un ambiente così ampio a disposizione a essere scomparsa.
L’estinzione di questo volatile per i biologi della conservazione è un monito sulla necessità di proteggere la biodiversità da distruzione degli habitat, cambiamento climatico, inquinamento e altri fattori in grado di sterminare intere popolazioni e specie. Si ritiene, in genere, che gli uccelli endemici di piccole isole e simili sono molto più a rischio estinzione, ma se si estinguono in tempi recenti animali con habitat su tre continenti e tutelati da rigorose leggi per la conservazione, allora la situazione è diventata davvero preoccupante. La scomparsa di questo animale è stata accertata da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici del RSPB Centre for Conservation Science – Royal Society for the Protection of Birds di Edimburgo e del Museo di Storia Naturale di Londra, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti. Tra questi vi è anche il Centro per la ricerca sulla biodiversità e l’ambiente della Facoltà di scienze della vita dello University College di Londra, BirdLife International e Naturalis Biodiversity Center di Leida (Paesi Bassi). I ricercatori, coordinati dai dottori Alex Bond e Graeme M. Buchanan, hanno affermato che l‘ultimo avvistamento confermato del chiurlottello risale al 1995 in Marocco. Un altro avvistamento è invece del 2001 anche se non è ufficialmente certificato. Negli ultimi tre decenni, i ricercatori stanno conducendo spedizioni “estensive e intensive” nei diversi Paesi per ospitare siti di nidificazione della specie.
In aggiunta ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e all’urbanizzazione, a minacciare la biodiversità ci sono i sempre più diffusi virus. E proprio sei nuovi virus appena scoperti sarebbero ad esempio la causa della morte di alcuni esemplari di un raro pappagallo australiano, il panciarancio.
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Secondo le ultime ricerche apparse su una pubblicazione scientifica statunitense, la «Science Advances», il pianeta Terra «potrebbe perdere più di un decimo delle sue specie vegetali e animali entro la fine del secolo». Gli scienziati affermano infatti che una specie su dieci si estinguerà per i cambiamenti climatici nei prossimi decenni.
La biodiversità è a rischio e nella lista rossa delle specie in via di estinzione si allunga ogni anno. Fortunatamente, però, diverse sono le associazioni che si occupano di salvaguardare le specie animali, come la Search for Lost Birds. Tra gli uccelli più cercati da questa organizzazione e inseriti ormai tra le specie estinte vi era anche la Dusky Tetraka, un uccellino canoro del Madagascar, almeno fino al ritrovamento di alcuni esemplari avvenuto lo scorso anno.
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Per quanto riguarda invece il chiurlottello la situazione è decisamente più drammatica. Nel nuovo studio il dottor Bond e colleghi hanno messo a punto un modello probabilistico di estinzione basato sugli schemi dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), nel quale sono stati tenuti in considerazione molteplici parametri. Dalle minacce alla specie agli sforzi di ricerca condotti da quando è stata considerata protetta (1988), passando anche per tutte le registrazioni, arrivando a dichiarare la scomparsa del chiurlotello con il 96delle probabilità. (di Elisabetta Guglielmi)
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