20 curiosità sul pappagallino cocorita: sorprese e info sul pappagallino australiano dalla cresta ornamentale e i colori variopinti.
Il pappagallino cocorita è un volatile affascinante e apprezzato in tutto il mondo. Questo piccolo volatile, ha conquistato il cuore degli appassionati di animali da compagnia con le ali.
Ma ci sono molti segreti e sorprese da scoprire su questo adorabile pappagallino. In questo articolo, sveleremo 20 curiosità sul pappagallino cocorita che vi lasceranno a bocca aperta.
20 curiosità sul pappagallino cocorita
La cocorita è il pappagallino più allevato al mondo, in effetti, parliamo di un parrocchetto, il nome Melopsittacus deriva dal greco e significa pappagallo melodioso.
Questo volatile, cattura all’attenzione con il suo vivace colore verde, ma non è l’unico colore e c’è molto di più da scoprire oltre alla sua bellezza.
La cocorita, misura circa 15-20 cm, si tratta di un uccellino coloniale che vive e nidifica in gruppo. In cattività, si riproduce senza problemi i nidi a cassetta di legno con foro di entrata.
Ecco 20 curiosità sul pappagallino cocorita:
- la cocorita è un tipo di parrocchetto, noto con il nome cocorita;
- la cocorita è nota anche con i seguenti nomi: pappagallo canarino, pappagallo zebra, parrocchetto ondulato, pappagallo conchiglia;
- in origine nasce giallo e verde poi si sono sviluppati altri colori tra cui completamente giallo e poi anche blu ma non prima del 1878;
- è la specie più piccola di pappagalli, ovvero quella dei pappagallini;
ha un battito cardiaco molto veloce come infatti supera i 300 battiti al minuto; - esistono due specie diverse di cocorita quella australiana e quella inglese, ma solo quest’ ultima viene allevata per addomesticarla;
- la cocorita può muovere e vedere da ogni occhio indipendentemente dall’altro;
- questo volatile, proprio come i gatti, riesce a fare le fusa;
- la cocorita può ruotare la testa di 180°;
- ha una frequenza di respiro a riposo molto alta tra i 65 e gli 85 respiri al minuto;
- il cervello di questo pappagallino può elaborare oltre 150 immagini al secondo (l’uomo arriva a 15-20). Percepisce i movimenti molto più rallentati rispetto a noi;
- la cocorita non ha la vescica le urine e le feci passano direttamente dallo stesso orifizio;
- può sentire frequenze tra i 400 e i 20.000 hertz;
- è in grado di ricordare sequenze di nomi e talvolta ripeterli;
- mangia volentieri i fiori. Tra i fiori commestibili per i volatili ci sono: i fiori di acacia, i fiori degli alberi da frutto (ciliegio, arancia, pesco, etc. Attenzione però a non somministrare i rami e le foglie che sono tossici);
- dorme, in genere, con la testa piegata verso il basso nascondendo il becco tra le piume del dorso. E proprio come noi, mentre dormono sognano;
- le ossa della cocorita sono vuote riempite di sacche d’aria invece di midollo osseo;
- le uova della cocorita sono porose per permettere il passaggio di ossigeno e anidride carbonica;
- lo scheletro nella femmina aumenta di intensità nel periodo degli accoppiamenti, poiché accumula calcio per supportare la gestazione;
- la femmina di cocorita durante la stagione degli amori può aumentare fino al 20% di peso;
- è la specie più vocale, con una voce più chiara rispetto agli altri uccelli domestici.
Le mutazioni più frequenti
Le cocorite ancestrali sono la mutazione presente in natura, ma ce ne sono tante altre non presenti. Vediamo quali sono!
Il concetto di mutazione riguarda le colorazioni fissate dall’uomo attraverso l’allevamento, non da lui indotte.
Vediamo quali le mutazioni più frequenti delle cocorite sono:
- Cobalto (testa bianca, corpo blu e ali con macchie nere);
- GrayFennycard (azzurro-grigiastro sul petto, faccia bianco sporco, coda bianca);
- Jameson-Defoe (petto viola chiaro o lilla, ali bianche o azzurrognole, tutto il resto bianco);
Malva (verde molto carico); - Tormalina (corpo azzurro, faccia bianca, dorso con righe scure poco definite);
- Wilson (corpo giallo, con qualche macchie bianche sul collo).
Inoltre, come spesso accade nascono anche soggetti albini, ma non si tratta di una mutazione, ma di un difetto genetico più presente in cattività.