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Pododermatite nel citello: le cause, i sintomi e il trattamento

Pododermatite nel citello, un’infezione alla pianta del piede che può essere aggressiva. Vediamo, quali le cause, i sintomi e il trattamento.

(Foto AdobeStock)

Il citello è un animale bellissimo, molto simile al cane della prateria, ma se guardato da occhi esperti e le differenze saltano all’occhio.

Negli ultimi tempi, a causa della somiglianza con il cane della prateria, viene venduto nei negozi di animali, con il nome di “mini cane della prateria o addirittura “ cane della prateria “ nonostante siano due specie diverse.

In comune, oltre alla somiglianza, c’è la loro poca conoscenza da parte della maggior parte delle persone che li acquistano. Come infatti, di questi animali si conosce ben poco, soprattutto per ciò che riguarda le malattie.

Nell’articolo di oggi, andremo ad approfondire la pododermatite nel citello, le sue cause, i sintomi il trattamento.

Cause della pododermatite

Il citello è uno scoiattolo terricolo diffuso nei paesi dell’Europa centro-orientale, va in letargo in inverno e si risveglia poi in primavera.

(Foto AdobeStock)

Il citello è un animale gregario che soffre se tenuto da solo, è bene per quindi prendergli un compagno di giochi.

Questo scoiattolo è un animale selvatico che in cattività tende a stressarsi facilmente e per capire quando ha qualche problematica, basta osservare i suoi movimenti che diventano stereotipati, come ad esempio continuare a muoversi avanti e indietro nella gabbia.

Ciò che andremo ad analizzare oggi, è la pododermatite nel citello, ovvero un’infezione alla pianta del piede.

Le lesioni iniziali, generalmente, sono causate da una gestione scorretta, come ad esempio il fondo della gabbia in rete, substrato abrasivo o eccessivamente sporco, pezzi di legno tagliente all’interno del substrato ecc.

Successivamente a queste lesioni, avviene la contaminazione dei batteri come ad esempio Staphilococcus aureus.

Tra le cause c’è anche il sovrappeso, la pressione del peso che incide sulla pianta del piede.

Altre cause:

  • carenza di vitamina C che può rappresentare un importante fattore predisponente;
  • mancanza di movimento a causa del confinamento in una piccola gabbia o per problemi di salute primaria;
  • scarsa igiene della lettiera per roditori e contatto prolungato con urine e feci;
  • traumi a livello della superficie inferiore degli arti.

Sintomi

I segnali che il citello mostra a causa della pododermatite, possono variare da infiammazione moderata o grave.

I sintomi principali possono riguardare:

  • caduta di peli sulla base delle gambe;
  • pelle infiammata di colore rosso e dura al tatto;
  • ascessi e ulcere;
  • fuoriuscita di pus biancastro se c’è infezione;
  • irrequietezza;
  • perdita di appetito;
  • calo di peso.

La pododermite nel citello e in generale, ha diversi stadi di gravità e il trattamento dipende dalla fase di sviluppo, più o meno grave, in cui si trova la malattia del roditore.

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Diagnosi e trattamento della pododermatite nel citello

Per poter diagnosticare la pododermatite nel citello il veterinario potrà eseguire una visita accurata sull’animale, farsi suggerire i sintomi individuati dal padrone, farsi raccontare la storia clinica dell’animale.

Inoltre, potrà determinare l’origine del problema dopo vari esami, quali una biopsia o una raschiatura della pelle del citello.

Stabilita poi la diagnosi, il veterinario proseguirà con il trattamento adeguato ad essa, ossia:

  • trattamento chirurgico con corpo estraneo;
  • somministrazione di antibiotici in caso di pododermite batterica;
  • trattamento locale con shampoo e creme antisettiche per trattare le infezioni batteriche.

La pododermite può essere refrattaria al trattamento se la diagnosi non è corretta o se la causa sottostante non è stata trattata contemporaneamente.

Tutto questo è possibile evitarlo con poche e semplici mosse, avendo cura delle condizioni di tenuta del roditore, ad esempio:

  • utilizzando materiale più morbido per la lettiera;
  • disinfettando eventuali ferite;
  • tagliando i peli intorno alle aree interessate;
  • tagliando le unghie troppo cresciute.

Inoltre, gli esperti di animali esotici, consigliano di tenerlo quanto meno in gabbia anche se specifica per roditori, in quanto, per questi animali la gabbia è fonte di enorme stress.

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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Raffaella Lauretta

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