Piometra nel cincillà, un accumulo di pus all’interno dell’utero. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento di questa patologia.
La scelta di un animale domestico molto spesso negli ultimi anni è basata anche sulle dimensioni, essendo oramai le nostre case molto più piccole di un tempo.
Tuttavia, avere un animale domestico piccolo non vuol dire non doverne avere cura.
È sempre fondamentale, a prescindere dalla grandezza e dalle attenzioni che può richiedere, saper riconoscere il linguaggio del corpo e dei suoni, per poi capire se l’animale gode di un buono stato di salute.
Oggi parleremo di un’infezione molto frequente negli animali domestici, come cagne e gatte, ma può colpire anche animali non convenzionali come i conigli, i cincillà e altri roditori.
Purtroppo, però, a differenza della piometra nei cani, la stessa malattia nei cincillà non è curabile. In questo articolo cercheremo di far luce su questa patologia.
È importante capire i segnali che l’animale cerca di trasmettere per poi poter intervenire prima che la cosa possa degenerare.
Vediamo, perciò quali le cause, i sintomi e il trattamento della piometra nel cincillà.
Il cincillà è un animale poco prolifico (2-3 cuccioli per volta) e la gestazione è particolarmente lunga rispetto agli altri roditori.
Il parto in sé, invece è in genere molto veloce, lasciando uscire fuori degli adulti in miniatura, con già presenti occhi ed orecchie aperti, pelo ed incisivi.
Purtroppo, però, molto spesso le femmine colpite da piometra non sono più in grado di riprodursi con successo e devono perciò essere rimosse dalla colonia.
Il piometra nel cincillà è un accumulo di pus all’interno dell’utero causato da un episodio di metrite o ritenzione della placenta in cui si verifica una grave infezione batterica secondaria e la rottura del materiale trattenuto, trasformandosi infine in pus.
I segnali evidenti che il cincillà manifesta in questo stato particolare di salute, sono pochi ma identificativi.
I sintomi relativi alla piometra nel cincillà sono:
Per poter effettuare una diagnosi, il veterinario effettuerà un esame fisico e richiederà informazioni sull’insorgenza dei primi segnali.
Dopodiché per una maggiore certezza, potrà raccogliere lo scarico purulento per metterlo in colture idonee ad identificare le specie batteriche responsabili dell’infezione e della formazione di pus.
Stabilita la diagnosi, il veterinario tratterà i casi lievi affetti da piometra con antibiotici e poi pulirà la cavità uterina con una soluzione antisettica, di conseguenza la terapia è chirurgica prevede la sterilizzazione.
L’antibiotico di follow-up e le cure di supporto, devono assolutamente essere eseguite con coerenza e costanza.
Gli esperti consigliano di tenere a riposo il cincillà, per quanto possibile ed impedire che possa pulire il sito dell’operazione rallentando la guarigione della ferita.
Oltre a riposo è opportuno considerare di incrementare l’alimentazione con prodotti ricchi di vitamine e sostanze nutrienti.
Ciò che possiamo fare, noi amici dei cincillà, è tenere bene in osservazione la femmina di criceto quando dopo il parto, deve eliminare la placenta.
Se non viene espulso entro i tempi previsti, occorre contattare immediatamente il veterinario che dovrà quanto prima intervenire, per evitare problematiche di piometra nel cincillà.
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Raffaella Lauretta
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