Il pianto dei mammiferi è universale e prescinde dalla singola specie animale di appartenenza: ecco cosa sapere su questa affascinante ricerca.
Il pianto è il principale segnale con cui un cucciolo di qualsiasi specie segnala di aver bisogno di chi si prende cura di lui. Una ricerca scientifica ha messo in luce un aspetto davvero incredibile dei mammiferi: il loro pianto è universale e non dipende dalla specie a cui appartengono. Scopriamo insieme cosa c’è da sapere a riguardo.
Un interessante studio pubblicato sulla rivista scientifica The American Naturalist ha cercato di capire quale fosse la reazione delle mamme del mondo animale di fronte al pianto di un cucciolo di un’altra specie.
I biologi Susan Lingle dell’Università di Winnipeg (Canada) e Tobias Riede dell’Università di Glendale (Arizona), infatti, avevano intuito che il pianto dei mammiferi potesse essere universale.
Così, hanno cercato di dimostrarlo attraverso lo studio delle reazioni degli esemplari femmine di cervo mulo e di cervo dalla coda bianca.
Infatti, si tratta di animali molto docili e facili da studiare. Il primo obiettivo degli studiosi era quello di verificare se fossero in grado di comprendere i versi con cui i cuccioli di altre specie emettono segnali di stress e richiami di aiuto.
Inoltre, lo scopo dei biologi era capire se questi animali avrebbero reagito, accorrendo in soccorso, o sarebbero rimasti indifferenti alle richieste dei piccoli.
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Per rispondere al loro affascinante quesito, i ricercatori hanno condotto un esperimento in Canada, in un’area densamente popolata da esemplari di cervo mulo e di cervo dalla coda bianca.
Mediante gli altoparlanti sono stati riprodotti i versi di cuccioli di diverse specie, tra cui:
Durante ogni prova, le mamme si sono avvicinate agli altoparlanti, mostrando di essere sensibili ai richiami di cuccioli di altre specie e di voler intervenire per soccorrere i piccoli.
In particolare, la loro reazione risultava tempestiva e accorata quanto più la frequenza acustica dei vocalizzi dei cuccioli delle varie specie animali si avvicinava a quella dei cuccioli di cervo.
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Incredibile ma vero: nonostante la separazione dei mammiferi in singole specie sia avvenuta ben 90 milioni di anni fa, esiste un’impronta comune nel pianto dei neonati che tutte le mamme sono in grado di riconoscere.
Dopotutto, questa scoperta straordinaria è perfettamente in linea con la reazione umana di fronte al pianto di un cucciolo di gatto, di cane o persino di maiale: non riusciamo a rimanere indifferenti e sentiamo il bisogno di intervenire.
Laura Bellucci
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