Già nei mesi scorsi avevamo trattato la tematica molto delicata e sempre attuale degli indicibili maltrattamenti perpetrati ai danni degli animali all’interno dei circhi in Cina. Quando sempre più Paesi scelgono di mettere fuori legge tale abominevole pratica e stanno attuando provvedimenti via via più restrittivi per impedire a queste forme (discutibili) di intrattenimento di fare uso di specie di fauna di qualsivoglia tipo, ecco che invece a Pechino e dintorni i diritti degli animali e le voci di protesta degli animalisti non servono a nulla e restano inascoltate.
E’ così quindi che la PETA ha deciso di rilanciare quanto denunciato già tempo fa, diffondendo un nuovo filmato di violenze ingiustificate contro orsi, scimmie ed anche altre specie esotiche ma anche più comuni di animali impiegate sotto ai tendoni. La sofferenza di questi poveri essere è visibile nei loro occhi impauriti e gonfi di lacrime, tra rimproveri, urli, percosse, strattoni di catene e quant’altro.
La PETA in particolare nella sua campagna di sensibilizzazione ha documentato l’impiego di leoni, tigri, scimmie, orsi, cani e molti altri animali nelle esibizioni pubbliche, filmando scene di maltrattamenti brutali in 10 circhi nella sola città cinese di Suzhou, nella quale sono raccolti oltre 300 tra circhi e centri di formazione in tal senso.
Colpisce la durezza con la quale un orso ed i suoi cuccioli vengono costretti a restare in posizione verticale, anche per ore, allo scopo di insegnare loro a camminare sulle zampe posteriori. Se non riescono a mantenere tale postura, gli orsi rischiano di soffocare e di finire impiccati alle catene che cingono loro il collo.
Eppure questa andatura, innaturale per gli orsi, rischia di avere serie ripercussioni sulla loro salute con danni anche permanenti. Altri cuccioli di orso vengono tenuti legati saldamente ad un gancio con una corda cortissima, che consente loro di spostarsi di appena qualche centimetro. E vengono costretti a compiere salti, spostamenti, ad alzare le zampe e ad effettuare altri trucchi a colpi di frusta o di mazza.
Non mancano episodi nei quali sugli animali restano delle ferite evidenti, come segni di anelli od anche tagli profondi. La campagna di sensibilizzazione rilanciata dalla PETA punta a far chiudere per sempre questi teatri dell’orrore, semplicemente invitando le persone a non mettervi mai piede. E se tutto questo non vi ha convinto, date uno sguardo ai filmati di seguito.
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