Qual è il peso ideale della tartaruga? A partire da quale soglia il rettile può considerarsi in sovrappeso? Scopriamolo insieme.
Avere un peso forma è sinonimo di buona salute; questo vale tanto per noi che per i nostri amici a quattro zampe. Non è semplice assicurare un regime alimentare sano ed equilibrato ai nostri animali domestici, soprattutto quelli meno diffusi, come ad esempio la tartaruga. Monitorare periodicamente il peso del rettile è un buon modo per disporre di un ulteriore elemento in base al quale valutare lo stato di salute generale dell’animale: ma qual è il peso ideale di una tartaruga?
Controllare il peso di una tartaruga è molto importante, non solo al fine di verificare se il rettile presenta uno stato di salute generale ottimale, almeno in relazione a tale singolo parametro.
Prima che la tartaruga vada in letargo, è necessario comprendere se dispone delle risorse necessarie per affrontare il lungo inverno senza cibarsi, ovvero se il suo peso è in linea con quello ideale. Il letargo è un momento estremamente delicato (sull’argomento Malattie post letargo della tartaruga: ecco quali sono).
Si tratta di un controllo necessario; nel caso in cui il peso non sia ottimale è necessario allertare il proprio veterinario di fiducia. Se invece i valori sono nella norma, potremmo accingerci a preparare tutto il necessario.
Il peso non è altro che il risultato dell’azione costante dell’alimentazione; ed è il proprietario a dover curare questo aspetto fondamentale, evitando di affidarsi a metodi fai da te senza ricorrere all’ausilio di un veterinario specializzato in animali esotici.
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Ma qual è il peso ideale di una tartaruga?
Per verificare se il nostro rettile ha un peso nella norma, si ricorre alla scala di Jackson, inventata dal Dr. Oliphant Jackson nel 1976. Tale scala tuttavia è utilizzabile soltanto per le tartarughe appartenenti al genere Testudo.
Occorrerà munirsi di metro e bilancia, in quanto sarà necessario misurare la lunghezza della tartaruga e verificarne il peso. Attenzione alla misurazione del primo parametro; uno degli errori più banali da fare è quello di misurare la lunghezza del rettile seguendo la curvatura del guscio.
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Una volta raccolti i dati, effettueremo una semplice operazione: il peso, espresso in grammi, andrà diviso per la lunghezza al cubo, espressa in centimetri. Infine confronteremo il risultato con la seguente scala di valori:
Va prestata attenzione ad alcuni parametri, che potrebbero fornire delle indicazioni inesatte sul peso. Ad esempio lo stato di gravidanza del rettile, ma anche una banale minzione non ancora espletata.
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A. S.
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