Affascinanti nel loro habitat acquatico, riescono anche a brillare di luce propria. Ma come fanno i pesci che si illuminano? Quali sono e come ci riescono.
Sembra un effetto visivo eppure alcuni pesci davvero riescono a brillare nel buio delle acque del mare. E come ci riescono? Grazie al plancton che fa emettere questa particolare luce. Vedremo dunque in che modo agisce questa sostanza, da cosa è formata e perché in alcune zone si vede più forte la fosforescenza rispetto ad altre. Anche la Scienza ha studiato la bioluminescenza e ha capito quali sono i pesci e tutti gli animali marini che si illuminano al buio.
Nel primo caso si tratta di una luce emessa grazie all’azione dei microrganismo che formano il plancton. Da essi scaturisce la luce appunto quando sono stimolati: ne possiamo avere una prova di notte, al buio, quando le barche a mare lasciano una scia luminosa. Maggiore è la presenza di questi microrganismi, maggiore sarà la luce emessa: infatti la concentrazione di plancton nell’acqua non è mai la stessa e varia a seconda dei periodi e delle stagioni.
Più grandi ed estese sono le macchie di luce, più plancton si concentra in quella zona che spesso si raggruppa in enormi masse. In estate è particolarmente visibile questo fenomeno, poiché le masse di plancton aumentano.
La bioluminescenza invece è l’emissione di luce direttamente dagli animali (ma accade anche per i vegetali). Vedremo in seguito quali sono i pesci, i crostacei e i molluschi che ‘brillano di luce propria’. Ma come ci riescono? Grazie alla reazione tra la luciferasi (enzima) e la luciferina (pigmento). Perché emettono luce? I motivi sono vari: possono essere nella fase di corteggiamento, per confondere il nemico nei paraggi oppure semplicemente per illuminare le acque intorno troppo buie.
Chiarito quindi il concetto di animale che, da solo, riesce ad emanare luce grazie alla reazione tra un enzima e un pigmento, vediamo quali sono queste creature acquatiche dotate di questa speciale caratteristica.
Probabilmente il nome ci dirà poco: lo riconosceremo se lo identifichiamo come il personaggio cattivo del film di animazione ‘Alla ricerca di Nemo’. Questa creatura marina è detta così per la presenza di un apparato sulla testa, una lanterna appunto, che illumina i fondali oceanici e attrae le prede per eventuali accoppiamenti.
Da uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, pare che i pesci lanterna utilizzino la bioluminescenza per localizzare e scovare le prede planctoniche da mangiare. Produce luce utilizzando dei batteri simiotici: l’organo di ‘emissione’ della luce è situato sotto gli occhi, che funzionano come una torcia. Pare che in situazioni di buio il pesce lanterna emetta circa 90 lampeggi al minuto, sempre per attirare prede da mangiare.
F.C.
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