Il pesce Labroides dimidiatus detto anche il pesce dottore Vediamo per quale motivo e quali le sue caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.
Il pesce Labroides dimidiatus è un pesce difficile da ambientare, risulta essere molto pauroso. Detto anche pesce pulitore o dottore in quanto si nutre dei parassiti e del tessuto necrotico degli altri pesci.
La sua caratteristica è quella di creare delle vere e proprie stazioni di pulizia nella barriera, dove pesci di dimensioni molto più grandi di lui, come: cernie, murene, grandi acanturidi o pesci angelo, vanno a farsi “ripulire”.
È un pesce praticamente indispensabile nel nostro acquario poiché le sue abitudini alimentari a base di esoparassiti (zoobenthos) e muco all’esterno del pesce (neckton) sono favorevoli a tutti i residenti
Il pesce Labroides dimidiatus ha un corpo che misura 14 cm allo stato brado, molto compresso lateralmente ed allungato, quasi nastriforme; la testa è appuntita ed ha una bocca è molto piccola, provvista di grandi labbra e con piccoli denti, sottili ma acuminati; gli occhi, relativamente piccoli, sono anche loro in posizione terminale.
I suoi colori bianco e blu divisi da un’ampia fascia nera lo rendono facilmente riconoscibile. La sua fisionomia è molto caratteristica poiché la coda è integrata nel corpo stesso, dandogli una forma più sottile. La distinzione di genere non è possibile o almeno non si riesce a occhio nudo.
È un pesce molto diffuso nei vari mari tropicali, oceano indo-pacifico, Madagascar, Sri lanka, isole Hawaii, Grande Barriera Australiana, Nuova Guinea, filippine, isole giapponesi meridionali e Nuova Caledonia. Il suo habitat sono le zone ricche di Coralli delle lagune interne e le zone protette dalle forti correnti.
In cattività parliamo di un pesce che non supera di norma i 12 centimetri, bastano acquari di piccole-medie dimensioni, 100 litri per un solo esemplare sono più che sufficienti. Necessità di molti rifugi e nascondigli, essendo particolarmente pauroso, tende a nascondersi negli anfratti.
Gli esperti consigliano di allevarlo ad una temperatura elevata, 28° o 30°, dentro vasche con acqua preparata con sali marini sintetici di ottima qualità, molto ben filtrata ed ossigenata; sono consigliati abbondanti e frequenti cambi parziali preceduti da un’accurata sifonatura del fondo, regolari trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Spesso capita che una volta immesso nella vasca scompaia o meglio tende a nascondersi, per sempre senza lasciare alcuna traccia. Per questo motivo è molto consigliabile acquistare esemplari già ambientati da un esperto. È una specie ermafrodita protogonidi, ossia maturano prima come femmine e poi ad una certa età diventano maschi.
Per quanto riguarda la riproduzione ha una fecondazione esterna e di solito non monitora la sua deposizione. È un pesce monogamo, ma molto aggressivo e territoriale con i suoi congeneri, cosa che non accade con altri pesci anche più grandi. La massima aspettativa di vita del Labroides dimidiatus o pesce dottore è di 4 anni.
In natura è un pesce prevalentemente carnivoro, ma ciò che lo rende speciale è la caratteristica di nutrirsi dei parassiti che infestano la pelle e le branchie dei pesci. Tende a ad aggregarsi n gruppi od anche da solo, dando luogo ad una specie di stazione di pulizia frequentata dagli altri abitanti della barriera.
Per farsi riconoscere, riproduce una particolare danza di accoglienza, dopodiché viene accettato dal “paziente” che si lascia tranquillamente ripulire dai parassiti presenti sulla pelle.
Il pesce Labroides dimidiatus, grazie a questa sua caratteristica, non si lascia intimidire da nessun pesce e ripulisce dai parassiti anche i pesci più feroci della barriera, entrando ed uscendo da fauci che potrebbero inghiottirlo in un solo boccone.
Infatti è facile vedere cernie, carangidi, murene ed altri voraci predatori aprire docilmente la bocca o le branchie e permettere al Labroides dimidiatus di entrare ed uscire a suo piacimento.
Mentre in acquario una volta ben ambientato è carnivoro, predilige mangime surgelato, in effetti è d’obbligo la somministrazione di mangimi congelati di piccole dimensioni, quali artemie, mysis e molluschi tritati molto finemente, difficilmente accetterà mangimi secchi , ma con il tempo e l’abitudine è possibile.
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Raffaella Lauretta
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