Esoftalmia o Malattia degli occhi sporgenti nel pesce è detta cancro del pesce. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.
Questa malattia è conosciuta per la desorbitazione di uno o entrambi gli occhi e può avere origini diverse. Esistono diversi fattori che possono causare questa patologia. Tra i più frequenti ci sono: infezioni batteriche, parassitarie, carenze vitaminiche, carenze nutrizionali e parametri dell’acqua instabili e/o inappropriati per la specie.
La malattia degli occhi sporgenti nel pesce o esoftalmia non può essere considerata una malattia del pesce, in quanto risulta più essere una reazione dell’organismo contro l’attacco di agenti aggressivi, ossia batteri. Fra le cause però abbiamo anche la possibile mancanza di vitamine, in particolare la vitamina A, anche se la causa più comune risulta sempre e comunque essere l’infezione batterica.
La particolare caratteristica di assenza di palpebre nel pesce espone gli occhi a varie possibilità di attacchi batterici, a seguito di qualsiasi lesione che è stata causata con qualsiasi mezzo, molto spesso anche dai combattimenti territoriali, frequenti in alcune specie.
In molte occasioni il pesce si spaventa e colpisce i vari oggetti che si trova nel suo habitat, creando così una ferita, attraverso la quale entrano i batteri. Questi aggressori possono essere uno qualsiasi dei batteri patogeni presenti in ogni ambiente, per quanto pulito possa essere.
Una volta introdotti nel corpo, i batteri si depositano o possono essere trascinati in qualsiasi organo, compresi gli occhi, quindi è molto comune trovare esoftalmia nel pesce che soffre di tubercolosi. Una volta che la malattia si sviluppa e quando si perde l’occhio, gli altri pesci lo divorano immediatamente.
L’esoftalmia si verifica quando una quantità eccessiva di liquido si accumula all’interno dell’occhio del pesce. Questo fluido in eccesso provoca gonfiore del bulbo oculare con la tipica desorbitazione dell’occhio verso l’esterno. Nei casi più gravi, gli occhi possono davvero cadere dalle orbite, lasciando il pesce cieco.
Il gonfiore dell’occhio è dovuto ad un accumulo di liquidi dietro l’occhio. Questo sintomo si verifica come una reazione dell’organismo all’attacco di agenti aggressivi, che può essere di origine batterica, parassitaria o avitaminosi, può anche essere dovuto a parametri di acqua inappropriata per quel tipo di pesce.
Il trattamento consiste prima di tutto nel fare un grande cambio d’acqua. Mantenere sempre l’acqua il più pulita possibile apportando modifiche regolari, risulta la migliore soluzione ed è essenziale. Isolare il pesce se non è solo. Inoltre ci sono anche altri trattamenti come quelli: antibiotici, omeopatici e a base di oli.
Il miglior rimedio è l’ampicillina, che si trova in capsula. Dal momento che è un antibiotico, può essere difficile da somministrare, rispetto alla medicina da dare al gatto. Questo prodotto ha la forma di una capsula, che può essere diluita in acqua.
Una capsula per circa 40 litri. Il modo più semplice per dosare è diluire una capsula in 1 litro d’acqua, prendere 1/4 litro e aggiungerla a 9,75 litri d’acqua. Possiamo mantenere i 3/4 litri rimanenti freschi, per preparare l’acqua dei giorni seguenti.
Il trattamento dovrà continuare per circa una settimana dopo che gli occhi siano tornati alla normalità. Per evitare una ricaduta dell’esoftalmo, è necessario fornire le condizioni ideali al pesce. Se sfortunatamente non è possibile fornire ampicillina, rimane la possibilità di utilizzare un antibatterico commerciale come il furanolo (JBL) che è il nifurpurinolo (seguire le istruzioni per i dosaggi).
Tutto questo però non assicura il risultato. Ma anzi se il JBL non serve a eliminare questa malattia, i batteri responsabili provengono da diversi gruppi ed è possibile effettuare una diagnosi affidabile solo colorandoli”. Logicamente facendo procedere al trattamento da parte di un veterinario o chi del settore.
Euphrasia Officinalis 9 CH: 3 granuli al giorno a orario prestabilito, da mettere nella vasca indipendentemente dalla grandezza di quest’ultima, fino alla completa guarigione e continuare allo stesso dosaggio per altri 5-6 giorni per evitare una possibile ricaduta.
Gli occhi inizieranno a sgonfiarsi entro la fine del 1 ° giorno. In omeopatia, non è la quantità di granuli somministrati che farà la differenza, ma piuttosto la frequenza di assorbimento che è importante. Ecco perché sia che l’acquario abbia 200 litri sia che ne abbia 60 di litri, non fa differenza.
Per prima cosa si parte da un cambio d’acqua dell’acquario, per poi procedere effettuando un trattamento a base di olio essenziale di Tea Tree . Prenderemo il rapporto 1 goccia di olio essenziale di tea tree + 4 gocce di solubol + acqua dell’acquario fino a 5 ml per 15l di acquario da trattare.
Se il tuo acquario produce 30 litri, ci vorrà una miscela di 10 ml in totale con 2 gocce di olio essenziale di tea tree e 8 gocce di solubolo e acqua dell’acquario fino a 10 ml. Può essere utile prendere un dosatore per i test dell’acquario. Mescoliamo tutto all’interno di questo dosatore e versiamo nell’acquario.
Lo stesso procedimento va ripetuto senza cambiare l’acqua, dopo 4 giorni e di nuovo dopo altri 4 giorni e successivamente dopo lasciare passare 8 giorni, cambiare acqua, per poi proceder con un’ultima volta. Non è necessario filtrare il carbone, il trattamento inizierà da solo con i successivi futuri cambi d’acqua.
Raffaella Lauretta
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