Il pesce cristallo d’India o Chanda ranga è un esemplare davvero spettacolare da attirare la curiosità di tutti gli appassionati di acquari.
Il pesce cristallo d’India o Chanda ranga è una specie molto comune negli acquari degli appassionati, per la sua particolare colorazione, particolare perché è privo di colorazione, infatti è detto il pesce cristallo.
Nell’esemplare adulto si possono vedere in modo limpido i suoi organi interni, mentre gli esemplari più giovani hanno strisce nere opache che perderanno quando raggiungeranno lo stato di adulto.
Il pesce cristallo d’India è originario del sud-est asiatico, gli esemplari possono essere trovati sia in acque dolci che salmastre. La prima importazione fu fatta all’inizio del XX secolo, nel 1905 da Paul Matte.
La caratteristica è la colorazione che è praticamente assente, questa trasparenza del corpo lascia intravedere lo scheletro. Non sempre sono presenti delle sfumature che colorano il corpo di colore argento o gialle.
Il Chanda ranga ha il corpo di forma leggermente romboidale e molto schiacciato lungo i fianchi. La bocca è ampia ed in posizione dorsale, le pinne sono tutte ben sviluppate, trasparenti. La pinna dorsale divisa in due parti, pinna caudale leggermente incisa nel mezzo.
Le differenze tra i sessi sono chiare ma non così lampanti, le femmine sono molto più chiare e con una colorazione leggermente giallastra, la punta posteriore della vescica natatoria del pesce è arrotondata, nei maschi invece termina in punta e anche quando sono già grandi, (gli adulti raggiungono fino a 8 cm), vedremo una linea bluastra nelle pinne anale e dorsale.
I maschi diventano leggermente territoriali nel momento della deposizione delle uova, ma è molto raro che le battaglie tra di loro portino a danni fisici. Il pesce cristallo d’India, è una specie che in natura forma grandi banchi e non si adatta bene, se tenuto singolarmente o in coppia.
Come già sottolineato, due o tre pesci non sono mai un gruppo. Infatti questi pesci si allevano in un gruppo di almeno 6-8 esemplari. La scelta dei compagni di vasca è regolata dal tipo di acqua in cui viene allevato. In acqua salmastra, le condizioni in cui vive più a lungo, può essere allevato insieme a Molly, Brachygobius e Etroplus.
L’alimentazione in natura è composta da invertebrati, vermi e crostacei. Mentre in acquario non ha particolari problemi ad assumere mangime secco e congelato e bisognerà nutrirlo 2-3 volte a settimana. Per tenerlo a casa le dimensioni minime dell’acquario, dovranno essere di 80 cm di lunghezza per un gruppo di minimo 6-8 esemplari.
Un substrato scuro contribuirà a rendere questa specie dal comportamento timido, meno nervosa e la incoraggerà a esibire i suoi colori migliori. Inoltre per il benessere dei pesci, bisognerà fornire una copertura e ombra inserendo piante abbastanza fitte in alcune zone della vasca, insieme a qualche pianta galleggiante, rocce e radici.
I chanda ranga possono sopravvivere anche in acqua dolce, ma stanno decisamente meglio e più in salute se allevati in acqua leggermente salmastra. È un vantaggio se l’acquario è situato in modo che riceva la luce solare diretta al mattino e mantenere una temperatura di circa 21-23°C.
Un pH neutro dovrebbe essere la condizione ideale per avviarli alla riproduzione, quando i maschi intensificano i colori e le pance delle femmine diventano belle rotonde, a questo punto sarà utile fare un cambio di acqua per tenerla più calda (circa 26-28°C). I pesci a questo punto deporranno le uova la mattina seguente.
Ciascuna coppia di pesci può deporre fino a 200 uova, che verranno trovate agganciate alle foglie delle piante e agli steli, tra la vegetazione dell’acquario. Queste uova si schiudono in circa 24 ore e solo allora si vedranno le larve attaccate alle piante.
Passati 3-4 giorni finalmente li vedremo nuotare. Sono pesci molto difficile da crescere, in quanto non vanno alla ricerca di cibo ma aspettano che gli passi accanto, quindi meglio abbondare di cibo.
Raffaella Lauretta
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