Se con l’estate aumenta il rischio di vedere abbandonati cani e gatti a tutto vantaggio del proprio tempo libero, sappiate che tale pratica barbara non riguarda solamente i nostri amici a quattro zampe ma anche altri compagni fidati…come ad esempio i pesci rossi. Talvolta può essere problematico portarli con se, e nei casi di pernottamento prolungato fuori casa con impossibilità di affidarne le cure ad altri, in molti scelgono di dare loro la libertà rilasciandoli in fiumi e laghi. Niente di più sbagliato!
A farne le spese sarà infatti l’ecosistema locale, in quanto i pesci rossi tendono ad imporsi sulle altre specie velocizzandone la distruzione e crescendo a dismisura: spesso possono raggiungere le dimensioni di una carpa e fare intorno a loro terra bruciata (nonostante si trovino in acqua…). Lo rivela uno studio condotto dall’australiana “Murdoch University”, che spiega come in ambiente domestico i pesci rossi conservino le consuete piccole dimensioni a causa di una alimentazione controllata, mentre nei corsi d’acqua si nutrono anche più di quanto imposto dal loro fabbisogno quotidiano, risultando alla fine nocivi per la sopravvivenza di altre specie, in quanto mangiano le loro uova e contribuiscono in maniera decisiva alla diffusione di malattie.