Se avete in casa un acquario con dei pesciolini all’interno, vi sarà sicuramente capitato di vedere che si rincorrono spesso… Ma perché i pesci si inseguono in questo modo? Ecco perché lo fanno!
Tenere dei pesciolini in casa può rappresentare un ottimo compromesso per coloro che hanno bisogno di compagnia ma che al tempo stesso hanno il problema di vivere in spazi ristretti, non idonei a tenere animali più impegnativi come cani e gatti.
I pesci, infatti, indipendentemente dalle dimensioni e dalla tipologia, sono animali tranquilli e silenziosi, eleganti e tutto sommato facili da accudire. Tuttavia, come qualsiasi altra specie animale, hanno un proprio carattere e differenti personalità.
Vi siete mai chiesti perché si rincorrono?
Proprio ragioni caratteriali possono essere alla base di questo comportamento, ma non solo… Scopriamole tutte!
Le motivazioni fondamentali che spingono i pesci a rincorrersi sono essenzialmente le quattro elencate nei successivi paragrafi.
Il loro istinto li porta a inseguirsi per svolgere il rito dell’accoppiamento. Questa finalità è probabile nel momento in cui sono presenti nell’acquario pesci maschi e femmine della stessa specie. Per riconoscere il sesso dei pesci, vi sarà utile la lettura dell’articolo Come distinguere il pesce rosso maschio dalla femmina in poche mosse.
Tuttavia, il rituale di accoppiamento non prevede il rincorrersi per tutte le specie: occorre informarsi su quella particolare in vostro possesso prima di avere la certezza che sia questa la reale motivazione dell’inseguimento. Infine, la necessità di doversi accoppiare potrebbe implicare una rivalità tra i pesci maschi dell’acquario, soprattutto nei casi in cui il numero delle femmine è minore di quello dei maschi, i quali entrano in maniera inevitabile in competizione per accoppiarsi.
Vi sembrerà strano ma, proprio come tutti gli esseri viventi, non tutti i pesci vanno d’accordo gli uni con gli altri; anche loro hanno simpatie e antipatie. Ciascuna specie ha la propria indole caratteriale, che la porta a prediligere alcuni “coinquilini” piuttosto che altri. Esistono in natura specie più pacifiche e socievoli, e altre più dominanti, portate a sopraffarle: in questi casi potrebbe essere facile assistere alla scena di un pesce più aggressivo che insegue uno più debole.
Ad esempio, sarebbe meglio evitare di mettere in uno stesso ambiente un pesce combattente e pesciolini dai colori vivaci e dalla coda appariscente, perché questi ultimi potrebbero essere scambiati dal primo per maschi rivali.
Il consiglio quindi, prima di acquistare dei pesci, è di informarsi bene sulla compatibilità di specie differenti al fine di evitare litigi, problemi di stress per i pesciolini più deboli o addirittura che quelli più aggressivi torturino o divorino quelli più indifesi.
Ciascuna specie ha un fabbisogno energetico giornaliero differente e potrebbe accadere che un pesce rincorra l’altro per fame, perché magari il mangime presente nell’acquario non è sufficiente (potrebbe esserci necessità di differenziare gli alimenti per specifiche specie). Carenze nutrizionali, poco cibo e differenti specie nello stesso ambiente potrebbero portare ad aggressività o perfino a episodi di cannibalismo tra pesci.
All’origine di problemi comportamentali nei pesci potrebbe esserci la territorialità. Un acquario troppo piccolo o con troppi ostacoli al suo interno, come rami, foglie, piante o decorazioni, potrebbe indurre i pesci a cercare di crearsi uno spazio tutto per loro dove stare al sicuro, cacciando e rincorrendo gli altri. Inoltre, se due pesci si sono accoppiati, possono mostrare comportamenti territoriali per la paura che gli altri possano avvicinarsi alle uova.
In casi come questi, è necessario verificare per tempo che le dimensioni della vasca contenenti i pesciolini siano adeguate alle loro esigenze, per permettere loro di stare tranquilli e muoversi senza avere troppo stress. Soprattutto dopo l’accoppiamento, sarebbe auspicabile mettere in un acquario separato la nuova famiglia, in modo che da proteggere sia i genitori che i nuovi arrivati.
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R.B.
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