Animali da corte, allevati e sfruttati per il consumo umano, che spesso e volentieri non vengono considerati come piccoli compagni domestici. Eppure, negli ultimi anni, grazie all’impegno degli animalisti e alla diffusione di video tramite la rete, si è aperta una finestra sul regno animale e l’interazione con altre specie che non siano domestiche.
Dai maialini vietnamiti, agli agnellini teneri e dolci, passando per la mucca da compagnia, esiste un universo infinito di relazioni che non vengono evidenziate per evitare il tracollo del settore della produzione e del consumo della carne. Quando ci si raffronta con chi lavora nei macelli si scopre che vi sono una miriade di specializzazioni e brevetti che il personale dovrebbe avere, perfezionandosi nell’abbattimento di una determinata specie animale che, ad esempio, varia in base alla conformazione della struttura ossea del cranio: una bufala viene abbattuta in modo diverso da una mucca. Cose che non vorremmo mai sapere eppure ci sono i macelli specializzati nell’abbattimento dei bovini, maiali, volatili o equini. Addirittura, c’è chi nel settore si rifiuta di abbattere una determinata specie perché, come ha raccontato un operaio, a quanto pare i cavalli “piangono”: secondo le indiscrezioni gli equini verserebbero una lacrima quando vengono abbattuti. Ovviamente, gli esperti evidenziano che nell’abbattimento potrebbe essere toccato un nervo collegato alla lacrimazione degli occhi del cavallo e quindi la lacrima non sarebbe ricollegabile alla sofferenza dell’animale.
Molte cose preferiamo non saperle. Evitando di raccontarle ci rendiamo in parte complici di un sistema. All’indomani del Vegan Day, in occasione del mese vegano (novembre) indetto dalle organizzazioni animaliste, vogliamo affrontare un piccolo percorso dedicato alle qualità e all’interazione con animali da corte.
Iniziamo con la gallina. Si tratta di un simpatico volatile troppe volte discriminato e assimilato alle donne per mettere in evidenza il carattere un po’ da comare del gentil sesso. Eppure, le galline che vengono massacrate negli allevamenti per la produzione di uova, in base alle testimonianze, sono esseri simpatici che amano interagire con l’uomo. Molte persone raccontano come sia facile educare una gallina come animale domestico che si rivelerà fedele e affettuosa. Quando vengono chiamate, le galline rispondono e corrono come un cane, seguono il padrone fin dentro al pollaio, fidandosi ciecamente di lui.
Sorprende in modo incantevole il racconto di una volontaria Francesca Cosentino che ha recuperato una gallina, chiamata “Cochina” che vive dentro casa insieme ad una piccola combriccola di cani e un gatto. Non solo Cochina adora le carezze, rispondendo con le fusa e piccoli gemiti alle coccole della padrona, ma questa simpatica protagonista comanderebbe sui cani che si allontanano al suo passaggio. Insomma, gallina si nasce non la si diventa. Tra i vari episodi raccontati, un giorno Cochina si è messa a mangiare nella ciotola di un cane che non ha apprezzato la sua intromissione, ringhiando un pochino per dare un avvertimento: “Apriti cielo- ha raccontato la proprietaria- Cochina ha guardato il cane di nome Zorro, fulminandolo con il suo sguardo per poi aggredirlo e metterlo a tappetto, inseguendolo in tutta la casa, mentre Zorro cercava una via di fuga o un riparo”.
Da quel giorno, il cane non è più voluto entrare in casa. La volontaria si è detta meravigliata nello scoprire la relazione con le galline alle quali si è approcciata per la prima volta, sottolineando la loro intelligenza e come sanno farsi rispettare: “Hanno una capacità di amare incredibile e tanto bisogno di affetto”, commenta Francesca.
Sicuramente anche un giovane ragazzo francese, Guirec Soudée potrebbe testimoniare a favore di questo rapporto, grazie all’amicizia che ha creato con una gallina di nome Monique che viaggia con lui in barca a vela, arrivando addirittura fino ai ghiacciai della Groenlandia.
Ci sono molte storie che continueranno ad incantarci e mentre c’è chi non ha problemi nello sfruttare le galline, altri come una signora del Regno Unito di nome Nicole si preoccupa per gli esemplari salvati dagli allevamenti intensivi che, per causa dello stress e maltrattamenti, hanno perso il loro piumaggio. Nicole ha ideato un modo piuttosto eccentrico per ripararle dal freddo, confezionando dei bellissimi maglioncini colorati fatti a mano, per loro.
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