Paura infondata o vero pericolo? Quanto è pericoloso il ragno vespa

Foto dell'autore

By Francesca Ciardiello

Curiosita, Non solo Cani e Gatti

Siamo davvero in pericolo oppure è una falsa paura che si sta diffondendo? Cos’è e quanto è pericoloso il ragno vespa.

Ragno vespa sulle piante
Esemplari di Ragno vespa: dove si trova e quanto è pericoloso (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Spesso l’aracnofobia è una paura irrazionale al punto da farci commettere qualsiasi gesto ‘estremo’ pur di evitare l’oggetto che tanto temiamo o che ci suscita particolare ribrezzo. Ma nel caso di questo insetto vale la pena chiederselo: quanto è realmente pericoloso il ragno vespa e dove possiamo trovarlo? Ecco una serie di utili informazioni per cercare di riconoscerlo, evitarlo e alcuni consigli su cosa fare dopo un possibile e sfortunato ‘incontro’.

E’ allarme in casa nostra: caratteristiche del ragno vespa e dove ‘trovarlo’

Non proviene da luoghi esotici o lontani, anzi è molto frequente trovarlo nelle nostre zone: si tratta del ragno vespa, ben riconoscibile grazie alla sua colorazione nera e gialla. Appartiene alla famiglia degli Argiope bruennichi, ma il nome lo ‘ricollega’ alla specie delle vespe, a causa dei colori della sua livrea: essa rappresenta anche la sua arma migliore per tenere lontani eventuali e pericolosi predatori.

Ragno vespa
Ragno vespa nella sua ragnatela: quanto è realmente pericoloso (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Infatti come per altri insetti, anche questo sfrutta una sorta di tattica nel mimetizzarsi con l’ambiente che lo circonda e in cui vive: vi sono stati avvistamenti in Italia e in Europa in generale, ma anche Asia e Africa. I colori e le sue dimensioni (che spesso raggiungono i 5 cm) hanno però terrorizzato le popolazioni che si sono trovate ‘faccia a faccia’ con questo ragno tanto da credere fermamente che siano pericolosi: pare però che non vi sia alcuna conferma ufficiale sulla sua reale nocività.

Ragno vespa: quanto è realmente pericoloso?

Alle volte il detto ‘L’abito non fa il monaco’ dovrebbe essere esteso anche al mondo animale, soprattutto nel caso dei ragni oggetto di una paura incontrollata e irrazionale (forse non tutti sanno come nasce la paura dei ragni o aracnofobia, ma è interessante scoprirlo). Ma in questo caso specifico quanto dobbiamo temere il ragno vespa? In realtà i danni causati da un suo morso non hanno fatto registrare un numero di morti tale da essere definiti ‘rischiosi’.

In realtà il morso stesso costituisce per l’insetto uno sforzo immane e uno ‘spreco’ di energie, che preferisce evitare dandosi alla fuga di fronte a un eventuale pericolo. Oltre a scappare però un primo tentativo di ‘combattere’ il nemico è costituito dal movimento oscillatorio che fa fare alla sua ragnatela: l’obiettivo è quello di far cadere il predatore o anche solo spaventarlo e indurlo a desistere.

Attenzione: ciò non significa che non si debbano temere alcune specie di aracnidi, ma di sicuro esistono le specie di ragni velenosi e più pericolosi in Italia da conoscere (e da evitare), come il ragno violino o la vedova nera.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Quale è il ragno più velenoso al mondo? Tutte le informazioni su Hercules

Ragno vespa pericoloso: che fare se mi ha morso?

Se dovessimo diventare sue prede ce ne accorgeremmo: infatti il morso del ragno vespa causa un forte bruciore, a causa della foratura della pelle messa in pratica dai cheliceri della loro bocca. A causa della lesione potrebbero essere evidenti arrossamento e gonfiore della zona interessata, che andranno via da soli. La situazione potrebbe complicarsi in caso di allergie al morso del ragno che, sebbene non mortale, potrebbe richiedere un controllo più approfondito in ospedale.

Ragno vespa che costruisce ragnatela
Ragno vespa costruisce la sua ragnatela: quanto si deve temere (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

I sintomi relativi all’attacco allergico sono tuttavia sempre gli stessi e nella maggior parte dei casi spariranno in breve tempo da soli: si potrebbero avere shock anafilattico, emicrania e difficoltà di respirazione.

Gestione cookie