Le ultime notizie in tema di ragni velenosi rischiano di accrescere la paura dei ragni nei soggetti più sensibili: ma come nasce l’aracnofobia e come si supera?
Tra le paure più diffuse tra uomini e donne in tutto il mondo, quella dei ragni è sicuramente una delle più difficili da sconfiggere: eppure, esistono dei consigli utili per imparare a combattere l’aracnofobia (questo il nome scientifico della paura dei ragni) e riuscire a convivere senza problemi con questi animaletti a 8 zampe così comuni nelle nostre case.
Iniziamo a dire che per parlare di aracnofobia non basta la semplice paura dei ragni: bisogna che ci sia una vera e propria ossessione, una paura irrazionale che scatena una reazione esagerata non soltanto alla vista effettiva di un ragno, ma anche di fronte a semplici immagini che rappresentano questi piccoli aracnidi.
Proprio come accade in chi ha paura dei gatti, gli aracnofobici hanno un vero e proprio terrore di incontrare un ragno e la loro paura incontrollabile può scatenare dei veri e propri attacchi di panico. Ma da dove nasce una paura così spropositata, di fronte a un esserino nella maggior parte dei casi minuscolo e innocuo?
Se escludiamo le rare specie di ragni velenosi, infatti, il ragno è un animaletto innocuo e operoso, che trascorre il suo tempo a tessere le sue meravigliose ragnatele per immobilizzare le prede di cui cibarsi. Tuttavia, sono tantissime le persone (in particolare le donne) che vivono nel terrore di questi esserini a 8 zampe. Cerchiamo di capire perchè e come è possibile evitarlo.
Ci sono vari livelli di paura dei ragni, che vanno dal semplice fastidio verso questi animaletti fino alla fobia vera e propria. In alcuni casi particolarmente gravi, può bastare la fotografia di un aracnide a scatenare la reazione ansiosa del soggetto.
Tra i sintomi più frequenti della fobia verso i ragni, possiamo indicare: sudorazione eccessiva, respirazione affannosa, nausea e aumento della frequenza cardiaca.
Spesso si osserva anche la dilatazione delle pupille alla vista del ragno, pelle d’oca e veri e propri attacchi di panico.
Abbiamo visto che la sintomatologia specifica dell’aracnofobia è una crescita della frequenza cardiaca: questo battito accelerato è servito da spunto per un esperimento condotto l’anno scorso da un’equipe di scienziati della Sussex Medical School, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychosomatic Medicine, basato sul confronto diretto con l’oggetto della paura.
I ricercatori della Sussex Medical School hanno lavorato con un campione composto da 53 soggetti aracnofobici, suddivisi in tre gruppi. Dopo aver misurato la frequenza cardiaca a tutti i soggetti, a ciascun gruppo sono state mostrate immagini di ragni a diversi intervalli temporali.
Il risultato finale è stato che la fobia, assieme alle sensazioni di ansia e stress psicologico cui si accompagna, risultava ridotta nel gruppo di soggetti a cui le immagini dei ragni venivano mostrate con la stessa frequenza delle proprie contrazioni cardiache: in pratica, la vista dei ragni allo stesso ritmo del proprio cuore era meno spaventosa.
Altri metodi utili per superare e sconfiggere la paura dei ragni consistono nell’esposizione a contatto sempre più stretto con il ragno: partendo con alcune domande sul tema, si aumenta il livello di conoscenza degli insetti in questione per poi avvicinare sempre di più il soggetto a questi ultimi. Lo scopo finale, a seconda del livello di partenza, può essere riuscire a restare calmi alla vista di un ragno o addirittura arrivare a toccare il ragno stesso senza problemi.
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C.B.
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