Il Paracheirodon axelrodi o pesce cardinale: imparentato con il piranha, ma per niente aggressivo. Vediamo caratteristiche, habitat e alimentazione.
Il Paracheirodon axelrodi o pesce cardinale, è considerato un pesce praticamente annuale, essendo molto raro trovare individui di più di un anno d’età, mentre in acquario può vivere molto più a lungo.
È un pesce molto socievole, ideale per acquari di comunità. Si trova molto a suo agio in gruppi di oltre sei individui. Se il gruppo ha meno di sei individui, può condividere l’acquario con individui di Neon Tetra, che hanno una peculiarità importante per il pesce cardinale, il neon tetra tende a chiudersi in gruppo se sente il pericolo che nel caso dell’acquario potrebbe essere la presenza di pesci più grossi.
Caratteristiche del Paracheirodon axelrodi o pesce cardinale
Il pesce cardinale ha un corpo sottile, raggiunge una lunghezza massima di 5 cm, a forma di siluro con dei colori molto sgargianti. Ha gli occhi grandi, che occupano metà della testa. Due linee distinte l’una dall’altra blu e rossa ne attraversano il corpo orizzontalmente.
Le pinne sono trasparenti, compresa la coda e la pinna grassa, caratteristica dei Characids. Viene spesso confuso con il neon, l’unica differenza sostanziale sta nel fatto che quest’ultimo ha la linea rossa che attraversa il corpo solamente dalla fine della pancia sino ad arrivare alla coda.
Le femmine adulte di Paracheirodon axelrodi sono tendenzialmente più abbondanti dei maschi e hanno una fascia blu ai lati del corpo che tende a inclinarsi verso l’alto.
Habitat e riproduzione del pesce cardinale
Il Paracheirodon axelrodi lo possiamo trovare solo in ruscelli di foresta e gli affluenti minori con acque a corrente lenta. Caratterizzati da una vegetazione riparia densa, spesso a strapiombo, e con il substrato coperto da rami caduti, radici degli alberi e una lettiera di foglie cadute.
Dove l’acqua è tipicamente acida, con una conducibilità e una durezza carbonatica marginale. Il colore è ambrato scuro, dovuto alla presenza di materia organica decomposta. Tutto questo nelle acque del Rio Negro mentre nel bacino Rio Orinoco l’acqua è chiara e trasparente con substrato sabbioso, spesso con fitta crescita di piante acquatiche o vegetazione, tra le quali i pesci si rifugiano.
L’acqua è comunque acida, anche se in misura minore rispetto al Rio Negro. Il Bacino del fiume Rio Negro e bacino superiore dell’Orinoco, sono gli unici posti dove è possibile poter vedere questo pesce.
In ogni caso si tratta di habitat a carattere stagionale e infatti durante la stagione secca i pesci tendono a formare grandi banchi nei canali principali dei corsi d’acqua mentre con l’arrivo delle piogge subiscono spostamenti nelle aree di vegetazione inondata o cercando copertura tra le radici sommerse.
Questo ciclo idrologico stagionale consente anche una mescolanza tra le popolazioni di tetra cardinali, che altrimenti resterebbero isolate le une dalle altre. Per quanto riguarda invece la vita in acquario questo pesce ha bisogno di 1 metro per poter vivere bene, in quanto è sempre in movimento ed è un abile nuotatore.
Infatti l’acquario dovrà essere lasciato vuoto da piante per una buona metà. Non ama la solitudine ha bisogno almeno di 10/15 esemplari, con cui va d’accordo ed è assolutamente da evitare la convivenza con pesci più grandi di loro.
Tuttavia per vederli nuotare in banco in maniera sincrona come avviene nei corsi d’acqua maggiori durante la stagione secca, è necessario salire sia come misure, che come numero di esemplari, andando verso acquari di 120-150 cm e banchi di 30-40 esemplari.
In merito alla riproduzione, ogni femmina depone circa 500 uova, spesso depongono le loro uova nel cuore della notte, quando l’illuminazione è scarsa. Le uova aderiscono alle foglie della vegetazione acquatica. Una volta che il maschio ha fertilizzato le uova, si consiglia di rimuovere la coppia poiché esiste il cannibalismo delle uova.
Dopo 36 ore le uova schiudono ma le larve non riescono ancora a nuotare e questo per 5 giorni. La loro alimentazione verrà somministrata con dei prodotti commerciali o tuorlo d’uovo. Purtroppo la riproduzione di questa specie in cattività, è molto delicata poiché i giovani non tollerano bene la luce naturale.
Alimentazione del Paracheirodon axelrodi
Il pesce cardinale o Paracheirodon axelrodi è onnivoro e in natura si nutre di piccoli invertebrati, crostacei, alghe filamentose, frutta caduta e simili. In acquario può essere nutrito con cibo a scaglie, microgranuli, cibo vivo e congelato come larve di zanzara, chironomus e dafnie.
Una dieta a base solo di mangimi secchi per pesci, ma come la maggior parte dei pesci sta meglio quando viene offerto un menù vario. Inoltre pare che nella dieta di Paracheirodon axelrodi sia presente molto detrito vegetale contenente fibre vegetali, funghi e residui di frutta.
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Raffaella Lauretta