L’orsa k2 uccisa in Trentino lo scorso 13 agosto, dopo l’aggressione avvenuta il 22 luglio aveva ben due cuccioli. Fin da subito il presidente dell’associazioni animalista Aidaa, Lorenzo Croce aveva sollevato la questione: “L’orsa KJ2 barbaramente uccisa aveva due cuccioli, almeno cosi stanto alle notizie fornite in questi giorni, vogliamo sapere che questi cuccioli sono vivi e se sono stati messi in sicurezza, oppure se sono stati individuati e sono sotto monitoraggio, e comunque vogliamo sapere che fine hanno fatto e se la forestale ha notizie certe”.
Alle domande non furono date risposte e a distanza di pochi giorni dall’apertura dell’indagine da parte della procura sulla vicenda, con l’ipotesi di reato di uccisione di animale senza necessità, torna sulla questione la Lega per l’abolizione della caccia.
Secondo la lega, infatti, è possibile che la madre k2 sia stata proprio uccisa davanti agli occhi dei cuccioli. “Milioni di persone, ovunque nel mondo, tra cui esperti zoologi, hanno espresso dispiacere e perplessità circa l’uccisione della mamma orsa Kj2 e preoccupazione per l’incolumità dei suoi cuccioli, mentre la Provincia autonoma di Trento tace sulle modalità dell’esecuzione della madre e sulle misure prese a tutela dei due piccoli che dovrebbero essere sugli 8 mesi circa”, scrive in una nota la sezione Trentino Alto Adige della Lega per l’abolizione della caccia (Lac).
La Lac sottolinea e auspica al contempo che “i forestali provinciali stiano monitorando a distanza i piccoli orfani di Kj2 e che siano pronti a nutrirli in caso di necessità”.
Una storia che si ripete dopo il caso avvenuto nel 2015. L’uccisione di Daniza aveva sollevato lo sdegno in quanto l’orsa aveva due cuccioli dei quali non si hanno più notizie.
Stesso scenario a distanza di due anni: “Avere ucciso Kj2 lascia i cuccioli senza una guida preziosa poco prima dell’inverno e in balia di eventi casuali troppo indefinibili. In mancanza della presenza materna potrebbero perdere la naturale ritrosia e timore nei confronti dell’unica specie animale realmente pericolosa per loro, l’uomo”, denuncia la lega, invitando le autorità competenti ad intervenire quanto prima, evidenziando il pericolo per i due cuccioli che “senza la guida della madre, per fame o inesperienza, si avvicinino al cibo troppo facilmente reperibile presso gli insediamenti umani”.
“I due cuccioli erano ancora in compagnia della madre Kj2 quando lei è stata uccisa, vuol dire che non erano ancora pronti a vivere autonomamente”, prosegue la Lac, esprimendo il proprio rammarico per la situazione e ricordando che i cuccioli di orso diventano autonomi tra i 24 e i 36 mesi d’età.
Diverse associazioni stanno chiedendo chiarimenti alla provincia autonoma di Trento. Enpa aveva chiesto se i cuccioli fossero monitorati o radiocollarati. Risposte che dovranno fornire le autorità locali, in quanto coinvolte in un progetto europeo “Life Ursus” per il quale ottengono dei finanziamenti per occuparsi della popolazione degli orsi in Trentino.
Ecco perché, come riporta il blogdiguidomiciotti, Enpa senza mezze misure ha chiesto a Ugo Rossi, governatore della Provincia di Trento chiarimenti: “Vogliamo conoscere quali siano le misure intraprese a loro tutela. Intanto chiediamo a tutti di non fermarsi con le proteste, che devono sempre avvenire in maniera pacifica, e soprattutto di chiedere al Governo che al Trentino non vengano dati privilegi in merito alla gestione di orsi e lupi, come da richiesta avanzata dalle Province autonome.
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