L’orca è un animale che ritroviamo spesso nei cartoni animati e film. Riconoscibile molto per il particolare aspetto, ed è usata spesso nei parchi marini.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale definito come il clown del mare.
L’orca è l’unica specie esistente riconosciuta nel genere Orcinus. L’orca (Orcinus orca), nota anche come balena killer, è un odontoceto, questo significa che è un mammifero marino dentato, come i delfini. In realtà, appartengono alla stessa famiglia. I maschi, questo può raggiungere le 5,5 tonnellate, mentre le femmine sono più “leggere” e arrivano solo a 4 tonnellate.
Oltre ad essere più pesanti, gli esemplari di sesso maschile possiedono una pinna dorsale più grande, che raggiunge addirittura i 2 metri, ma nonostante questo loro essere mastodontici, hanno un corpo idrodinamico dal caratteristico colore bianco e nero e queste sue macchie sono uniche per ogni individuo.
È un animale molto socievole, intelligente e curioso. L’orca comunica con il gruppo attraverso suoni di vario genere. L‘aspettativa di vita dell’orca corrisponde a 50 e 60 anni per i maschi e fino a 90 anni per le femmine, tuttavia le orche in cattività vivono meno di 30 anni.
L’ orca è possibile trovarla in tutti i mari e in tutti gli oceani del mondo, dalle fredde regioni artiche e antartiche, fino ai mari tropicali. Risulta essere il cetaceo con la più alta distribuzione. Questo perché è un animale migratore in grado di nuotare per centinaia di chilometri se ne sente il bisogno. Migra, come conseguenza dei cambiamenti climatici e, soprattutto, con lo spostamento di pesci e altre prede.
La maturità sessuale dell’orca avviene nella femmina a 10 anni (quando è lunga dai 4,6 ai 4,8 metri); il maschio invece matura a 16 anni e 5,8 metri di lunghezza. L’orca non è un animale monogamo quindi tende ad accoppiarsi con più esemplari e i maschi non riconoscendo i propri figli, tendono ad occuparsi di tutti i cuccioli presenti.
Il periodo di gestazione per le balene di orca è di circa 16-17 mesi e di solito danno alla luce un singolo vitello. Successivamente al parto l’orca ha l’abitudine di presentare il piccolo ai suoi parenti. Tra un parto e l’altro per l’orca è probabile passino dai 3 agli 8 anni, questo perché il periodo in cui si occupa del proprio cucciolo è abbastanza lungo.
Infatti restano insieme alle madri anche dopo aver raggiunto l’età adulta. La madre si occupa anche della ricerca del partner per il proprio figlio, questo per assicurarsi di avere una discendenza.
Più che avere la curiosità su cosa mangi l’orca, incuriosiscono i suoi metodi di caccia. Le orche sono animali fortemente sociali, e la caccia coinvolge tutto il gruppo. Il tipo di prede dipende dalle abitudini del gruppo: popolazioni dette residenti, sono stanziali e si nutrono essenzialmente di pesci; le transienti invece cacciano soprattutto mammiferi marini come foche, leoni marini e addirittura cuccioli di balene.
Durante la caccia le transienti diventano molto silenziose, per cogliere di sorpresa le loro prede, ma l’attacco è ben coordinato e ogni individuo ha un preciso ruolo. Le due popolazioni di residenti e transienti qualora frequentino lo stesso ambiente marino, evitano contatti reciproci.
Un altro metodo di caccia è quello delle orche argentine si radunano in febbraio di fronte alle spiagge dove si riproducono i leoni marini per cacciare i cuccioli ancora inesperti. La tecnica è semplice: un individuo nuota di fronte alla spiaggia con la pinna dorsale ben visibile sopra la superficie del mare facendosi quindi notare, un’altra orca invece resta sott’acqua, senza farsi notare e incrocia dalla direzione opposta, aggredendo così la povera preda.
Trai i suoi predatori invece l’unico a tener testa è il Capodoglio adulto che grazie alla sua capacità d’immersione riesce a sfuggirle e alcuni scontri possono capitare con esemplari di squalo mako, tigre e Squalo Bianco, anche se tendenzialmente si evitano.
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Raffaella Lauretta
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