Obbligo microchip per la tartaruga di terra: cosa stabilisce la legge

Obbligo microchip per la tartaruga di terra: cosa stabilisce la legge

Sempre più persone scelgono la tartaruga come animale da compagnia: la legge prevede l’obbligo di inocularle il microchip, al pari del cane e del gatto? Scopriamolo insieme.

Obbligo microchip per la tartaruga di terra
(Foto Adobe Stock)

Non è affatto semplice districarsi tra le numerosi leggi che regolano la materia degli animali d’affezione; ma è necessario informarsi in maniera adeguata, sia per non incorrere nella sanzioni previste per i trasgressori, sia per il benessere dello stesso animale: in questo articolo scopriremo se la legge prevede l’obbligo di inoculare il microchip alla tartaruga.

Un animale selvatico o d’affezione?

Non è semplice stabilire con esattezza cosa sia l’animale d’affezione per l’ordinamento giuridico italiano.

tartaruga che mangia
(Foto Pinterest)

E la ragione è semplice quanto banale: la legge non prevede alcuna definizione a riguardo. La Legge quadro n. 281/1991 rappresenta la disciplina di riferimento in materia di animali d’affezione; tuttavia, anche da una rapida lettura, è facile accorgersi come si limiti a regolare esclusivamente le figure del cane e del gatto.

Eppure sono diversi gli animali posseduti dagli italiani per scopi che non abbiano alcun fine utilitaristico; animali da compagnia, o per meglio dire d’affezione, con i quali l’essere umano instaura una relazione affettiva.

E poco importa che non siano i canonici cane e gatto; se non si tratta di animali appartenenti a specie la cui detenzione sia vietata dalla legge, nulla impedisce che diventino un membro aggiuntivo della famiglia.

Tra di essi rientra anche la tartaruga; ma quali sono gli obblighi che la legge impone in capo al proprietario?

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Obbligo di microchip per la tartaruga sì o no

Le tartarughe di terra sono tutelate dalle fonti internazionali, alle quali si sono conformati sia il diritto comunitario che quello nazionale.

Il bambino si prende cura della tartaruga
(Foto Adobe Stock)

Si tratta di specie animali a rischio di estinzione, ed è per questo che le normative ne disciplinano il possesso, l’acquisto, l’alienazione, ed il trasporto stabilendo dei requisiti stringenti.

Il possesso di una tartaruga può derivare esclusivamente o dall’acquisto o dalla nascita in cattività da un esemplare detenuto. Non vi sono altre strade possibili: è vietato prelevare l’animale dal suo habitat naturale.

Sia che la tartaruga venga acquistata, sia che nasca da un esemplare in proprio possesso, la legge prevede obbligo di microchip.

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È l’art. 5 co. 5 della legge 150/1992 a stabilire l’obbligo di marcatura gli esemplari appartenenti alle specie contenute nell’Allegato A del Regolamento CE n. 338/1997 (protezione delle specie di flora e fauna selvatiche attraverso il controllo del loro commercio), uno dei regolamenti con i quali la Comunità Europea ha recepito la normativa CITES (Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione).

Il microchip va inoculato entro il primo anno di vita dell’animale, fermo restando l’obbligo di denunciarne la nascita entro 10 giorni dall’evento; se invece ne acquistiamo il possesso tramite atto di compravendita, il venditore ha l’obbligo di trasmetterci il Documento CITES ed il modulo di cessione; la tartaruga, inoltre, dovrà già possedere il microchip.

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Antonio Scaramozza

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