Nei giorni scorsi, vi abbiamo parlato dei rimedi efficaci contro le famose ustioni da medusa, in base a due nuovi studi condotti sull’argomento. In particolare, i ricercatori della University of Hawaii hanno pubblicato uno studio sulla rivista Toxins che sfata alcuni miti in proposito e propone alcuni rimedi per il dolore e il bruciore.
Ma le uniche insidie non vengono dalle meduse: si pensi ad esempio che in belle isole come la Sicilia, ma un po’ ovunque dove vi sono delle scogliere spettacolari, c’è il rischio altissimo di imbattersi negli aculei appuntiti dei ricci di mare, che casualmente tocchiamo con una parte del corpo, mani e piedi soprattutto.
Ci sono anche in questo caso dei rimedi per rimuovere gli aculei: basta armarsi di pinza e pazienza, evitando di fare pressione o incidere la pelle, ma anche prestando attenzione perché l’aculeo non si rompa. Può però capitare che l’aculeo vada in profondità: in questo caso è sempre bene rivolgersi a un medico, per scongiurare qualsiasi tipo di infezione e complicanze varie, evitando di intervenire con metodi fai-da-te.
Alcune specie di ricci possono invece rilasciare delle tossine attraverso i pedicellari, piccoli organi che si trovano tra gli aculei e i pedicelli ambulacrali: anche in questo caso si può tentare con una pinza e in alternativa rivolgersi a un medico per evitare che ci si infetti.
Meno conosciuto è l’effetto delle tracine, un pesce che vive nei bassi fondali sabbiosi del mar Mediterraneo, facendo fuoriuscire dalla sabbia solo la testa e le spine della pinna dorsale. Queste sono collegate a una ghiandola velenifera: si causa così un fortissimo dolore provocato dai piccoli aculei di questo vertebrato. Il rischio in questo caso è che si propaghi lungo tutto l’arto, provocando nausea e svenimenti.
Non ci sono rischi mortali, ma si consiglia di alleviare il fastidiosissimo bruciore immergendo l’arto in acqua calda almeno per un’ora. Sempre per alleviare il bruciore, si può premere vicino alla ferita, evitando di toccarla. In tal modo, si permette la fuoriuscita di sangue, prevenendo infezioni. Anche in questo caso, il consiglio è quello di rivolgersi a uno specialista.
C’è una sola specie di murena che è diffusa nel Mar Mediterraneo: la Murena Helena. Il pesce, che terrorizza molti, difficilmente si incontra in acque basse, poiché vive normalmente in fondali rocciosi, ma nello stadio giovanile si spinge più a riva. Per tale ragione, nonostante gli allarmismi, tra i bagnanti i morsi di murena sono abbastanza rari e si concentrano soprattutto sui sub.
Non si è ancora in grado di stabilire se vi siano tossine nella saliva delle murene, ma quel che è certo è che il suo morso energico e doloroso provoca ampie lacerazioni e non è raro il rischio di infezioni. Per tale ragione, il consiglio è quello di rivolgersi a un medico, mentre per evitare di essere aggrediti potrebbe essere sufficiente la regola del “si guarda ma non si tocca”.
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