Coniglio olandese nano: specie rara che tutti vorrebbero in cortile

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By Raffaella Lauretta

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Il coniglio olandese nano, animale da cortile che in tanti amano tenere in giardino. Scopriamo tutto su questa specie.

coniglio nano
(Foto Pixabay)

Il coniglio olandese nano è un esemplare appartenente alla famiglia dei conigli nani, frutto dell’incrocio di alcune specie di conigli presenti in Olanda, arrivato in Inghilterra nel 1950.

Si tratta di un animale che possiamo ospitare nei nostri cortili, giardini ma anche nelle nostre case senza alcune difficoltà, proprio grazie alle sue dimensioni e alla sua dolcezza.

Caratteristiche del coniglio olandese nano

Si tratta di un animale elegante e grazioso, con un’indole particolarmente mansueta e tranquilla.

coniglio nano
(Foto Pixabay)

Un animale da cortile e da appartamento, estremamente intelligente e socievole, che riesce bene tollerare la presenza dell’uomo ed anche di altri animali.

Per questo motivo molto apprezzato come animale domestico. Il peso massimo che questo animale può raggiungere è quello di 2,5 kg/ 3 kg.

La sua caratteristica principale è il manto, che oltre ad essere molto compatto e morbido, è riconoscibile e apprezzato per il colore.

Infatti, si presenta con una grande macchia bianca che si trova su tutta la testa, contornata da piccole macchie scure su orecchie e guance.

Anche il corpo si presenta colorato così come guance e orecchie, mentre gli arti anteriori devono necessariamente essere bianchi.

In media, se ben tenuto e curato, il coniglio può arrivare a vivere fino a 12/15 anni. la costo per avere un coniglio olandese nano oscilla tra i 20 e i 50 euro.

Origini e habitat

Giunto in Inghilterra nel 1950, il coniglio olandese nano è il frutto dell’incrocio di alcune specie di conigli olandesi e il coniglio testa di leone.

Come educare un coniglio nano (Foto Pixabay)
(Foto Pixabay)

Le sue origini come si evince dal nome stesso sono olandesi. Il suo habitat è prettamente casalingo, al massimo in cortile o in giardino ma non di certo in natura.

Il coniglio nano olandese per stare bene è necessario che abbia uno spazio tutto suo.

Occorre provvedere alla costruzione di un recinto e una casetta di legno (o plastica) nella quale può giocare e restare al sicuro.

All’interno di esso occorre distribuire della paglia morbida e una lettiera dove il coniglietto potrà fare i suoi bisogni.

È necessario effettuare una pulizia giornalmente della lettiera e ogni settimana bisogna lavare gli accessori con acqua calda.

Cosa mangia il coniglio olandese nano

Il coniglio olandese nano si nutre principalmente di cibo secco, frutta (la mela è ideale), verdura (carote, finocchi, sedano) e tante tantissime fibre.

Ciò che fondamentalmente conta è la scelta di un’alimentazione completa che garantisca il giusto apporto di vitamine, minerali e nutrienti.

Molto spesso infatti i proprietari di questi simpatici coniglietti optano per mangimi industriali, ovvero formule di pasti davvero completi e bilanciati.

Inoltre i denti dell’esemplare non subiscono alcun arresto della crescita ed è per questo che un’alimentazione corretta favorisce la giusta lunghezza di incisivi e molari.

Mentre da evitare assolutamente dolci e cioccolato, che possono causare danni gravi alla salute del coniglio olandese nano.

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Malattie comuni dei conigli

Pur essendo un animaletto al quanto forte e di sana costituzione, non è immune dal contrarre determinate malattie che colpiscono i conigli in generale.

Le principali malattie che colpiscono i conigli sono:

  • raffreddore: naso umido, occhi gocciolanti, starnuti e difficoltà a respirare da parte del coniglio. Molto probabile che si tratti di un’infezione batterica che il veterinario potrà curare con degli antibiotici per alleviare il problema;
  • miasi: una malattia tendenzialmente letale che si propaga maggiormente in estate a causa della sporcizia di un a gabbia non pulita dagli escrementi. Luogo ideale in cui le mosche depongono le proprie uova che si trasformano in larve e iniziano a farsi spazio nel corpo del coniglio. L’animale deve essere subito trasportato dal veterinario prima che possa essere troppo tardi. È possibile evitare tutto ciò, tenendo la gabbietta del coniglio e la lettiera sempre pulite;
  • sticky Bottom o Sindrome del “posteriore impiastricciato”: si verifica quando il coniglio produce troppi ciecotrofi, i quali si presentano umidi e appiccicosi, ragion per cui facilmente si attaccano al pelo dell’animale. Generalmente succede a causa dell’alimentazione eccessiva del coniglio, basterò ridurre la quantità di pellet o di mix per conigli e aumentare quella di fieno (fibre). Oltre alla dieta gli esperti consigliano più movimento per il coniglio, di tenere quanto più pulita la sua gabbietta e ovviamente di contattare il veterinario;
  • mixomatosi: è una malattia causata da un virus introdotto in Australia come modo di tenere sotto controllo il numero dei conigli selvatici. Viene trasmesso dagli insetti o per contatto con un altro portatore, può quindi viaggiare su lunghe distanze. Per la mixomatosi non esiste cura ma per fortuna esiste un vaccino che gli esperti consigliano di effettuare al proprio coniglio domestico. È possibile avere delle attenzioni per prevenire la malattia, tenendo gabbia e casa il più pulite possibile e facendo attenzioni ai parassiti anche di altri animali presenti in casa;
  • MEV (Malattia emorragica virale): anche questa è una malattia introdotta dall’uomo per tenere il numero dei conigli selvatici sotto controllo. Si tratta di una malattia che agisce in fretta, al punto da non dare il tempo a un veterinario di intervenire. Esiste, però, per fortuna la vaccinazione annuale.

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Raffaella Lauretta

 

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