Il maltrattamento animali è una costante in alcuni settori produttivi: molte associazioni animaliste hanno denunciato e continuano a portare in primo piano lo sfruttamento degli animali a scapito del loro benessere perpetrato nelle aziende agricole e allevamenti.
In questo contesto, s’inserisce il triste caso accertato durante un’indagine sullo smaltimento dei rifiuti condotta dal Comando Forestale di Canosa di Puglia (BT), coadiuvati dal NIPAF (Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale) di Bari.
Le guardie forestali hanno effettuato un controllo presso un’azienda agricola in provincia di Barletta Andria Trani constatando le pessime condizioni in cui era tenuto il bestiame: sul posto, sono stati trovati tre vitelli legati con uno spago di una lunghezza non adeguata, che non riuscivano a muoversi e continuativamente esposti al sole per tutta la durata del controllo, privi di acqua e cibo.
Tra gli esemplari costretti a vivere vicino alle balle di fieno vi era anche una mucca, agonizzante, in uno stato di sofferenza, riversa nel letame, deceduta poco dopo, all’arrivo delle guardie forestali.
Inoltre, dai controlli effettuati, ben 37 bovini sul registro dell’azienda, non erano presenti, mentre tre cani, legati a catena, erano detenuti in un luogo privo di ombra, senza acqua e cibo.
Uno scenario raccapricciante, all’ordine del giorno, per il quale le autorità competenti, come riporta Geapress, al termine del controllo, l’azienda è stata sottoposta a sequestro, stanno valutando gli estremi per il reato di maltrattamento di animali, la gestione dei rifiuti non autorizzata al getto pericoloso di cose.
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