Juboraj era un leone ormai dall’età piuttosto avanzata, e che per questo motivo soffriva anche degli acciacchi e dei problemi di salute del caso. E purtroppo è giunta la notizia che è morto nei giorni scorsi allo Zoo di Comilla, una città del Bangladesh. Se ne sta parlando con una certa risonanza sul web. Juboraj aveva 17 anni e nelle sue ultimissime settimane di vita non mangiava più bene, fino a smettere del tutto di nutrirsi tre giorni prima di esalare il suo ultimo respiro. Il suo corpo è stato seppellito all’interno dello stesso zoo, proprio nei pressi della gabbia che lo ha ospitato per così tanto tempo, come confermato da Masudur Rahman, un funzionario della struttura. Sul corpo del vecchio leone è stato anche eseguito un esame autoptico allo scopo di capire cosa possa averlo portato alla morte.
Diversi sono stati gli esperti veterinari che hanno preso parte all’operazione. Sui social network era comparsa anche una fotografia di Joboraj dove il predatore felino appariva ormai molto stanco e sofferente. La cosa ha dato adito affinché circolasse una voce secondo la quale i lavoratori dello zoo non stessero facendo il loro lavoro in maniera adeguata. L’animale era nato nel 2000, e quattro anni dopo fu condotto allo zoo di Comilla. Da allora ha sempre vissuto all’interno del suo recinto, senza tra l’altro nessuna compagnia. E si ritiene che anche questo possa aver velocizzato la sua dipartita.
Una cosa del genere era avvenuta con uno zoo australiano. Lì due addestratori della struttura sono finiti sui social media dopo che un visitatore di Dreamworld li ha sorpresi e filmati mentre trascinavano una tigre per la coda e le schiacciavano la testa. Il video, inviato dall’utente di Instagram Xy Latu, mostra nel dettaglio gli addestratori nel box con due tigri. Uno di loro trascina la tigre dalla coda lungo una collina erbosa prima che l’altro la colpisca due volte sulla testa. Il video di Instagram ha già ricevuto numerosi commenti arrabbiati con un utente che scrive: “È oltre il disgustoso e spero che ci sia giustizia per le loro azioni”. Intanto il WWF ha presentato la Mappa delle estinzioni, e le notizie sono pessime.
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