Se hai paura del morso della Vedova Nera, è meglio informarsi prima sui pericoli, i sintomi, e come intervenire per curarlo.
Alcuni riescono perfino a collezionarli, ma è altrettanto comprensibile chi li teme: i ragni possono essere un mondo davvero molto affascinante ma anche molto pericoloso quando si tratta di alcune specie. In particolare un incontro ravvicinato con la vedova nera, questo affascinante ragno europeo, può essere davvero molto pericoloso.
Vediamo quali sono le caratteristiche di questo aracnide, come riconoscerlo e dove è possibile incontrarlo, ma anche riguardo le sulle cure e il trattamento di un eventuale morso della Vedova Nera.
Siamo sinceri: il nome non preannuncia niente di buono! Infatti la traduzione dal latino ‘Latrodectus matans’ significa ‘che morde di nascosto uccidendo’.
Insomma un incontro con questo ragno si preannuncia, giù etimologicamente, piuttosto inquietante.
Annoverata (a ragione) tra i ragni più pericolosi al mondo, la Vedova Nera è un ragno europeo, il cui morso è delicato tanto che non si avverte subito ma gli effetti possono mostrarsi appena un quarto d’ora dopo.
Ma perché ‘Vedova’? Perché dopo l’accoppiamento con il maschio, date anche le ridotte dimensioni di quest’ultimo, lo avvolge nella sua ragnatela.
Imprigionandolo può inghiottirlo facilmente, dopo averlo stordito e ucciso. Si tratta di un comportamento molto frequente tra i ragni, e non specifico di questa specie.
Ma come distinguere questo ragno dai suoi simili meno letali e pericolosi? La Vedova Nera nella specie femminile può raggiungere i 15 mm, mentre il maschio non supera i 4 mm.
Sebbene la base sia nera, sulla superficie del suo corpo possono stagliarsi macchie rosse. E’ un esemplare diffuso in tutto il mondo.
Ha una particolare predisposizione a vivere in terreni asciutti, soleggiati e con poca vegetazione (spesso anche aree destinate alla coltivazione di frumento, segale e orzo).
Solitamente costruisce le sue ragnatele ai margini dei sentieri, oppure nei fienili e nelle cataste di legna accumulata.
Dobbiamo fare particolare attenzione poiché potremmo inavvertitamente toccarlo, seppur senza l’intenzione di ucciderlo: il nostro urto però è vissuto dal ragno come una minaccia cui rispondere mordendo.
Soprattutto se in quel momento sta difendendo le sue uova da covare, la vedova nera può essere particolarmente aggressiva. Attacca con i suoi artigli dai quali sprigiona il veleno.
La Vedova nera Latrodectus matans è diffusa in tutto il mondo, ma in Italia è molto frequente la Latrodectus tredecimguttatus. Questa variante è detta anche ‘mediterranea, malmignatta, di Volterra’.
Essa presenta delle macchie rosse sul corpo negli esemplari femminili ed è particolarmente diffusa nella Maremma toscana, nel Lazio, nelle aree mediterranee (isole comprese) e in Liguria.
La sua ragnatela è particolarmente resistente, la cui fibra è paragonabile all’acciaio, data la sua resistenza a rompersi.
Cosa contiene la potente sostanza iniettata dagli artigli della vedova nera? La Alfa-Latrotossina, una proteina che agisce sul sistema nervoso periferico.
Questa sostanza interagisce con i canali ionici del calcio, del sodio e del potassio, con il rilascio di vari neurotrasmettitori.
Il suo morso può anche essere del tutto impercettibile e anche sulla zona colpita possono al massimo apparire due puntini rossi.
Basta però aspettare un quarto d’ora per vedere gli effetti di questa puntura: i linfonodi ascellari o inguinali si gonfiano e il dolore si espande dagli arti superiori o a quelli inferiori fino ai piedi.
La Vedova Nera solitamente utilizza il suo veleno solo per uccidere i maschi della sua specie, ma non ha interesse a mordere l’uomo, poiché non lo vede come una possibile preda.
Può però avvertirlo come una minaccia se da questi viene inavvertitamente toccata o spostata dal suo nido di uova: in questo caso però inietta una quantità di veleno minore, tale da non provocare effetti eccessivamente gravosi.
E’ ovvio che i soggetti più a rischio sono i bambini, gli anziani e i soggetti immunodepressi.
La vittima può avvertire difficoltà non solo a deambulare ma anche a reggersi in piedi e facilmente si accascerà al terreno. Possono inoltre verificarsi episodi di nausea e vomito, aumento della salivazione e gonfiore agli occhi.
Nonostante la presentazione che ne abbiamo fatto, il morso del ragno non è letale per l’uomo, ma è sempre meglio farsi visitare da un medico e procedere con un’eventuale terapia.
Se dopo tutte queste informazioni temete questi animaletti, non preoccupatevi. Ci sono vari modi per superare la paura dei ragni.
Ecco un elenco di tutti i sintomi che può presentare la vittima da morso di ragno Vedova Nera:
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Se per pura sfortuna dovessimo avere un incontro ravvicinato con la Vedova Nera, è bene conoscere tutti i rischi che possono derivare da quel morso.
Inutile nascondere che le conseguenze possono essere peggiori di uno svenimento. In alcuni casi possono verificarsi: infezione della ferita, shock anafilattico nei soggetti allergici, insufficienza renale, miocardite, paralisi, aborti, coma e perfino morte.
Abbiamo già detto che la vedova nera è uno dei ragni più pericolosi al mondo.
Detto il peggio, però la buona notizia è che esiste un antisiero, iniettato per via endovenosa o intramuscolare, che viene somministrato dai medici del Pronto Soccorso.
E’ ovvio che un paziente sarà curato anche per gli altri sintomi, per questo è assolutamente necessario andare in ospedale il prima possibile e non lasciare che il veleno abbia tutto il tempo di entrare in circolo.
Prevenire il morso in realtà non è facile, poiché possiamo solo adottare misure di sicurezza nel caso in cui ci si recasse nelle zone o negli ambienti più a rischio.
Si potrebbero indossare indumenti protettivi (soprattutto per mani, gambe e piedi), non toccare le ragnatele e, qualora si avvistasse il ragno, starne alla larga.
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F.C.
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