Chi di noi non è rimasto affascinato da questi simpatici animali dalla coda lunga? Eppure un morso di scoiattolo non è da prendere sotto gamba: ecco perché.
Furbi e veloci: così appaiono gli scoiattoli a chi ha la fortuna di vederli da vicino, magari in un bel parco di Londra o a New York. Ed essendo animali molto socievoli, sono anche abituati al contatto con l’uomo e difficilmente si mostrano aggressivi. Però potrebbe capitare che si sentano minacciati e reagiscano in modo violento. Ecco perché è importante sapere cosa fare dopo un morso di scoiattolo e quali sono i rischi che corriamo per la nostra salute. Il fatto che la probabilità di essere attaccati da uno scoiattolo sia bassa non vuol dire che possiamo prendere la questione con superficialità.
Generalmente morsi di topi, ratti o scoiattoli potrebbero richiedere la profilassi per la rabbia. Il morso dello scoiattolo (Leggi qui: Avere uno scoiattolo come animale domestico: a cosa andiamo incontro) è ricco di proteine, portatrici di numerose infezioni, di cui la rabbia è solo una delle più rischiose. Le altre patologie annesse al morso di a questo animale sono: leptospirosi, poliomelite, infezioni batteriche e virali, nonché infezioni di tipo parassitario.
Una volta infettato l’uomo, il virus pervade il sistema nervoso periferico e viaggia sui nervi afferenti, collegati al sistema nervoso centrale. All’inizio la ‘vittima’ del morso potrebbe non accusare alcun fastidio e, se prende provvedimenti immediatamente con una vaccinazione, può ancora godere dell’immunità. Ma se il virus ha tempo necessario per replicarsi, in breve raggiungerà il cervello, causando encefalite e dando il via ad una serie di sintomi. Se il paziente è sintomatico è raro che una cura riesca a risolvere una situazione spesso irreversibile. Quindi è assolutamente pericoloso.
Qualora ci trovassimo nella condizione di essere vittime di uno scoiattolo, tanto è forte e profondo il morso, più alta è la possibilità di contrarre l’infezione. Solitamente la zona colpita risulta purulenta e con segni di infiammazione. Bisogna fare attenzione anche ad infezioni batteriche, qualora sulla ferita capitasse sporcizia, terreno o altro. L’infezione potrebbe anche essere ‘relegata’ alla sola zona colpita: la parte interessata però andrà in necrosi.
I sintomi, per fortuna, sono molto specifici e facili da riconoscere. Una volta che il virus ha raggiunto il sistema nervoso centrale, la vittima potrebbe notare lievi segnali. Il posto dove è stato dato il morso è importante: più è vicino al cervello, più veloce sarà la comparsa dei sintomi. Nella seconda fase il virus è più aggressivo: potrebbe esserci una sovra-produzione di saliva, aumento dell’aggressività e dell’ansia. Potrebbe esserci strabismo, difficoltà di deglutire e convulsioni. Lo stadio finale presenta paralisi e problemi respiratori fino ad arrivare alla morte.
Se l’azione del virus viene bloccata nella fase di incubazione attraverso una vaccinazione, c’è una buona possibilità che il virus non si propaghi. Se siamo certi di essere stati morsi da uno scoiattolo dobbiamo assolutamente fare il vaccino antirabbica speciale o siero. Ovviamente è meglio affidarsi al parere di un esperto specialista che chiarirà se è il caso o meno di procedere con eventuali altre vaccinazioni.7
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