E’ ancora polemica per la moda sei selfie che uccidono. Il desiderio di protagonismo porta le persone a gesti estremi ed irresponsabili che si ripercuotano sulla vita di altri essere viventi. Una mancanza di rispetto e di educazione frutto del turismo di massa pronto a tutto pur di riportare a casa un ricordo unico. Dopo il caso di un cucciolo di delfino morto per disidratazione tra le braccia di turisti in Argentina, si sono susseguiti numerosi casi in cui un animale è vittima della moda che sta conquistando tutto il mondo. In ultimo, si è registrato il decesso di uno squalo in Repubblica Domenicana.
Un’associazione animalista libanese, la Animals Lebanon ha condiviso sulla sua pagina Facebook il video di una tartaruga che stava per morire lungo la spiaggia di Havana nella regione di Rmeileh dopo essere stata tirata fuori dall’acqua per scattare alcune fotografie con un bambino che piangeva, costretto a salire sulla carapace dell’esemplare, successivamente, colpito con un bastone.
Sul posto sono intervenuti i volontari di un’organizzazione di tutela della fauna marina, la Greenarea International che hanno subito provveduto a recuperare l’animale in pessime condizione, trasferendolo presso un centro veterinario per le prime cure. E’ stata creata una piscina artificiale per il recupero della tartaruga, la quale dai primi controlli, tra cui radiografie ha presentato diverse ferite sul collo e in prossimità della testata.
E’ possibile morire per un selfie? si chiede la Animals Lebanon che ha annunciato di aver contattato il ministero dell’ambiente per denunciare il caso, ma anche il ministero dell’Agricoltura e della Difesa, affinché le tartarughe nella regione siano maggiormente tutelate.
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