Megaesofago nel furetto, una dilatazione anomala dell’esofago dell’animale. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
La presenza di furetti in casa, negli ultimi anni è molto cresciuta, questi animaletti hanno conquistato un po’ tutti, grandi e piccini, per la loro semplicità e simpatica.
Nonostante, la loro popolarità e la richiesta per averne uno come animale domestico, purtroppo ancora oggi si conosce ben poco.
In particolare, ciò di cui si conosce ben poco sono le probabili problematiche di salute che possono colpire questo socievole animaletto.
Ecco perché, in questo articolo vogliamo parlarvi di una patologia che può essere congenita (presente sin dalla nascita) o acquisita, ovvero il megaesofago nel furetto. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Le cause della condizione di megaesofago nel furetto, non sempre sono chiare.
Alcune volte, invece, può dipendere da:
I segnali di malessere nel furetto che soffre di megaesofago, principalmente, riguardano il rigurgito e la polmonite da aspirazione.
Altri sintomi che si possono individuare nel furetto sono:
Ma spesso questi sintomi non si verificano o non sono così evidenti. Chi ha un furetto sa bene quanto questo animale possa essere bravo a nascondere il suo stato di malessere.
D’altro canto il megaesofago nel furetto può riconoscere differenti livelli di gravità e, nelle forme più lievi, può anche essere asintomatico.
Addirittura, può svilupparsi in maniera subdola, cioè con sintomi di lieve entità e irregolari da poter essere non evidenziabili o sottovalutati.
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Per poter eseguire una diagnosi il veterinario vorrà essere messo al corrente sulla storia della salute dell’animale fino al momento in cui ha mostrato i primi segnali di malessere.
Nel frattempo, procederà con un esame fisico completo sul furetto e tramite la descrizione da parte del padrone cercherà di distinguere il rigurgito dal vomito.
Ciò servirà per poter escludere le malattie sottostanti che ad egual modo possono causare vomito nel furetto.
La distinzione avverrà tenendo presente della forma del materiale espulso, la presenza di cibo non digerito e il periodo di tempo dall’ingestione al vomito (o rigurgito).
Inoltre eseguirà test specifici quali:
Infine, per una maggiore chiarezza, il veterinario potrebbe procedere con tecniche più avanzate, come l’endoscopia e le biopsie.
Stabilita la diagnosi, il veterinario potrà procedere con il trattamento per la cura del furetto.
L’obiettivo principale della terapia è guarire la causa sottostante. A seconda della causa, potrà essere impiegato un intervento chirurgico.
Invece, per quanto riguarda la polmonite da aspirazione richiede il ricovero immediato, in cui vengono utilizzati ossigenoterapia, antibiotici e altri farmaci per trattare la condizione.
Potrebbe verificarsi che durante il trattamento il furetto non sia in grado di assumere mangime e dovrà essere nutrito attraverso un tubo direttamente nello stomaco a scopo di alimentazione.
Laddove invece il furetto riesca da solo a provvedere alla sua alimentazione assumendo cibi solidi, dovranno comunque essere messe in atto alcune modifiche.
Si tratta di accorgimenti, per una corretta alimentazione per prevenire la polmonite da aspirazione.
Occorrerà tenere il furetto in posizione verticale per 10-15 minuti dopo aver mangiato o bevuto e collocare le ciotole da 45 a 90 gradi dal pavimento.
Questo al momento rimane il trattamento più efficace. Durante il trattamento, sarà necessario ripetere radiografie al torace e controlli periodici dal veterinario.
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