Quali sono le meduse che si possono trovare nei mari italiani e a quali prestare attenzione? Un elenco dettagliato che vi aiuterà a capire meglio questi invertebrati nostrani.
Con l’estate e l’innalzamento delle temperature il rischio di “incontrare” le meduse mentre si sta nuotando in mare è alto. Le meduse “italiane” non sono letali per l’essere umano, ma da qualche tempo nei nostri mari oltre alle specie autoctone vi sono anche quelle tropicali a causa dell’apertura e dell’allargamento del Canale di Suez. Alcune specie tropicali sono invece letali.
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Questo elenco comincia con un “ibrido“… per tanti motivi. La Physalia physalis (meglio conosciuta come caravella portoghese) non è una vera e propria medusa ma è un sifonoforo (cioè quattro organismi in simbiosi), ha tentacoli molto lunghi che possono raggiungere anche diverse decine di metri di lunghezza. E’ una specie australiana, rarissima la sua presenza nei mari italiani, ma nel 2010 una donna di 69 anni morì per shock anafilattico nel cagliaritano a seguito dell’incontro con questo sifonoforo.
Attenzione anche alla cubomedusa Carybdea marsupialis; è una parente meno tossica della letale caravella portoghese ma il suo veleno può scatenare uno shock anafilattico. I suoi tentacoli sono urticanti.
Le altre specie presenti nei nostri mari sono sì più o meno urticanti ma decisamente meno pericolose.
Un’altra specie da evitare e proveniente dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez è la Rhopilema nomadica, grande medusa nomade. Tentacoli che possono superare i due metri di lunghezza e punture dolorosissime sono le caratteristiche peculiari della Pelagia noctiluca, la specie più diffusa e comune del Mar Mediterraneo. Si tratta della specie animale che più procura irritazioni ai bagnanti.
La Rhizostoma pulmo è caratterizzata da un ombrello di 80 lobi. Si tratta di una specie innocua; non è urticante ma un contatto diretto e prolungato con i suoi tentacoli può provocare dermatiti.
La Chrysaora hysoscella è una medusa urticante, riconoscibile dalle bande scure e dall’ombrello appiattito. Ha 24 lunghi tentacoli che se sfiorano il corpo umano possono creare irritazioni.
La Velella velella, conosciuta anche come barchetta di San Pietro, non è molto grande, raggiunge i 10 cm di diametro e la sua presenza indica acque pulite. Si tratta di specie innocua.
Chiudiamo questo elenco con l’Aurelia aurita e la Chrysaora hysoscella, specie presenti nell’Adriatico. Le loro punture sono meno urticanti ma possono scatenare fastidiosi dermatiti. L’Aurelia aurita (meglio conosciuta come medusa quadrifoglio per via della forma delle gonadi) può raggiungere anche i 20 cm di diametro.
S.C.
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