La marmotta, l’animale che si bacia per riconoscersi. Oltre a queste simpatiche curiosità, in questo articolo tratteremo anche le caratteristiche e tanto altro.
La marmotta è un genere di sciuromorfi di roditori della famiglia delle sciuridi. È parente dello scoiattolo ma al contrario di questo vive sul terreno e forma dei gruppi numerosi, è di dimensioni notevolmente superiori e ha abitudini terrestri.
La marmotta è un piccolo animale dal corpo al quanto tozzo con una testa appiattita, pesa da 2 a 4 kg e spesso qualche chilo in più durante l’autunno. Misura da 40 a 65 cm di lunghezza totale, inclusa una coda corta e piena, di circa 15 cm di lunghezza.
Possiede zampe muscolose e robuste dotate di artigli vigorosi, zampe che usa principalmente le anteriori, armate con quattro artigli particolarmente sviluppati, per scavare e cacciare. Mentre le zampe posteriori hanno cinque artigli ordinari.
Raggiunge una velocità massima che di soli 15 km / h, motivo per cui preferisce correre nella sua tana per sfuggire ai predatori. La sua dentatura è caratterizzata da 4 incisivi separati dai 18 molari da un’area senza denti chiamata barra (come per il camoscio, il cervo).
Il colore della pelliccia, che varia da una regione o animale a un altro, passa dal marrone giallastro al marrone rossastro scuro, con il marrone medio come tonalità più comune. Il suo aspetto in genere tendente al grigio, proviene dal chiarore delle punte del pelo.
Il pelo del ventre è generalmente di colore paglierino e i piedi sono neri. E infine alcuni esemplari che soffrono di melanismo o albinismo. Nel primo caso, sono completamente neri; nel secondo, sono bianchi con occhi privi di pigmentazione e la cui tonalità rosata è dovuta ai vasi sanguigni superficiali.
A causa del loro abbagliante candore, gli albini sono facili prede per i loro nemici. Non appena arriva il gelo, prima gli adulti e poi i cuccioli si ritirano in letargo. Il letargo ha inizio alla fine di settembre e in ottobre tutte le marmotte sono andate sottoterra.
L’ibernazione è una specie di sonno profondo come se fosse un coma. Tutte le funzioni del corpo sono notevolmente rallentate in modo che il grasso accumulato sia sufficiente per nutrire l’animale durante l’inverno.
La sua temperatura può scendere a 3 ° C (appena sopra il punto di congelamento) e il battito cardiaco può scendere dai normali 80 a soli quattro o cinque battiti al minuto.
La frequenza respiratoria diminuisce e il consumo di ossigeno è di conseguenza molto ridotto. Quando l’animale lascia la tana in primavera, ha ancora una certa quantità di grasso di cui ha bisogno, in effetti, a marzo, il cibo è scarso.
La marmotta per il suo habitat, cerca di evitare regioni umide o paludose, preferisce spazi aperti come campi, radure, boschi radi e pendii rocciosi. Vive in tane che scava grazie ai suoi potenti artigli. Di solito non ne scava uno, ma diversi a cui si unisce per mezzo di tunnel, dove ognuno ha una funzione.
La tana principale sarà condizionata con foglie secche e ben protetta per il momento che la femmina deve partorire. Un’altra tana lo userà per svolgere la pulizia del suo pelo.
La maggior parte delle marmotte è possibile vederle nel Nord America e in particolare in Oriente, dall’Alabama e dalla Georgia negli Stati Uniti al nord del Quebec e Ontario. A ovest, si estende a nord, fino all’Alaska, passando attraverso lo Yukon meridionale e i territori del nord-ovest.
Per quanto riguarda la riproduzione, la marmotta raggiunge la maturità sessuale all’incirca sui 2 anni di vita, è un animale sociale e vive per lo più in coppia e con la sua prole. L’accoppiamento avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
La marmotta ha un sistema di riproduzione poligamo, il che vuol dire che il maschio può accoppiarsi con diverse femmine. La gestazione della femmina dura circa 32 giorni e può dare alla luce da due a sei figli, i quali nascono ciechi, nudi e incapaci di badare a se stessi.
Crescono rapidamente e intorno al mese e mezzo di nascita lasciano già la casa materna. Alcune marmotte comuni vivono fino a dieci anni, ma la loro longevità media è probabilmente molto inferiore a questo numero.
La marmotta, è un roditore sociale che vive in gruppi familiari fino a 8 individui, all’interno dei quali si instaurano gerarchie ben definite tra individui dominanti (coppia dominante) e i subalterni. L vita di gruppo per la marmotta è fondamentale per la sopravvivenza per aiutarsi e proteggersi.
La marmotta è principalmente erbivora, quindi mangia erba ma di tanto in tanto anche corteccia, bacche, giovani germogli di larice o persino insetti. Può anche nutrirsi di uova, lumache e molluschi macinati che trovano sepolti.
Ingerisce 400 grammi di cibo al giorno, o un totale di 70 kg durante i suoi 6 mesi di attività. La marmotta viene fuori dalla tana per nutrirsi, soprattutto al mattino e al pomeriggio. È un animale che soffre il calore, quindi a volte non si nutre in giorni particolarmente caldi.
Quando le condizioni meteorologiche lo permettono, consuma grandi quantità di cibo, per costruire uno strato di grasso che gli possa consentire di sopravvivere durante il lungo letargo. Infatti è comune che prima del letargo, la marmotta accumuli del cibo che consumerà durante questo periodo.
Ma purtroppo per lei è anche preda di diverse specie come: il corvo, il gufo e l’aquila reale. Anche gli umani lo cacciavano per la sua carne, grasso e pelle.
La marmotta diventa però una combattente feroce e implacabile se la sua vita è in pericolo e probabilmente è in grado di affrontare qualsiasi volpe, a condizione che non venga attaccato di sorpresa.
Secondo la tradizione popolare, per molti nordamericani, il 2 febbraio è il “Giorno della marmotta” che è poi associato all’inizio della primavera. È in questa data che, la marmotta si risveglia dal suo lungo sonno invernale, abbandonando la sua tana.
Ma se nel precipitarsi fuori, l’animale vede la sua ombra, tornerà alla sua tana e ciò significa che l’inverno si prolungherà per altre sei settimane. In caso contrario, il suo letargo sarà finito e ciò vuol dire che la primavera è dietro le porte.
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Raffaella Lauretta
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