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Patologie nutrizionali nei rettili: quali sono e cosa fare

Si possono riscontrare malattie nutrizionali anche nei rettili. Vediamo quali sono e cosa bisogna fare a riguardo.

Patologie nutrizionali nei rettili: quali sono e cosa fare (foto Pixabay)

Colui che adotta un rettile come animale domestico, deve conoscere quale sia l’alimentazione giusta per l’animale. In modo tale da evitare disordini nutrizionali che possono portare la presenza di varie patologie nel rettile.

Qui di seguito vedremo quali possono essere le malattie nutrizionali che un rettile può andare in contro se la sua alimentazione fosse sbagliata.

Malattie nutrizionali nei rettili

Le malattie dell’iguana: quali sono e come curarle (foto Pixabay)

I principali elementi di una corretta alimentazione del rettile sono la conoscenza del tipo di alimento che si può offrire all’animale, la dose giusta e la frequenza dei pasti.

Quando uno di questi elementi viene a mancare, possono insorgere delle patologie nutrizionali nel rettile, ecco alcune malattie che è possibile riscontrare nell’animale.

Obesità

Una delle patologie molto frequenti nei rettili è l’obesità, essa è dovuta o all’eccessiva alimentazione o al mancato esercizio fisico.

Per questo motivo è importante conoscere la giusta alimentazione del vostro animale. Inoltre l’obesità nel rettile potrebbe causare anche problemi riproduttivi nell’animale, in quanto i grassi accumulati si depositano nelle vicinanze degli organi parenchimatosi.

L’unica soluzione per affrontare questo problema è limitare la dose e la frequenza di cibo nel rettile. Inoltre è importante offrire all’animale spazi aperti per il giusto esercizio fisico di cui ha bisogno.

Ipotiaminosi

L’ipotiaminosi è la carenza di vitamina B1 nell’organismo del rettile. Questa patologia è molto frequente nei serpenti acquatici che vengono nutriti con pesce surgelato, in quanto le basse temperature diminuiscono la quota di vitamina B1.

Un rettile affetto da questa patologia potrebbe riscontrare problemi motori, anoressia, cecità e persino la morte. Per questo motivo è molto importante introdurre nella dieta del rettile la giusta quantità di vitamina B1.

Ipovitaminosi A

Malattie nutrizionali nei rettili: quali sono e cosa fare (foto Pixabay)

L’ipovitaminosi A consiste nella carenza della vitamina A nell’organismo del rettile. Questa patologia viene spesso riscontrata nelle tartarughe d’acqua. I sintomi principali ed evidenti di tale patologia sono:

  • Letargia
  • Scolo oculocongiuntivale
  • Scolo nasale
  • Anoressia
  • Alterazioni epiteliali

La soluzione giusta per curare tale malattia, è l’introduzione della vitamina A nella dieta del rettile ed eventuali trattamenti antibiotici nel caso ci sia la presenza di infezioni batteriche. In ogni caso è sempre necessario contattare il veterinario.

Ipervitaminosi A

Oltre ad una carenza della vitamina A, è possibile riscontrare anche un’eccessiva integrazione di questa vitamina nella dieta del rettile.

I sintomi dell’ipervitaminosi A sono:

  • Vomito del rettile
  • Lesioni ossee
  • Depressione
  • Anoressia

Se il vostro animale presenta uno di questi sintomi è necessario contattare il veterinario.

Malattia del metabolismo osseo (MOM)

(Foto Pixabay)

Una dieta povera di calcio e un eccesso di fosforo può provocare nel rettile una malattia del metabolismo osseo, nota come MOM. Una mancanza di calcio mette in azione l’ormone paratiroideo che preleva il calcio dalle ossa per mantenerne il giusto livello nel sangue, provocando così fratture e deformazioni delle ossa dei rettili in quanto privi di calcio.

Per risolvere il problema è necessario introdurre nella dieta dell’animale calcio e vitamina D, siccome la terapia varia a seconda dell’animale e dell’età del rettile è opportuno contattare un veterinario.

Gotta

La gotta nei rettili è causata da una cattiva alimentazione, in particolare da un eccesso di proteine associata ad una poca idratazione dell’animale. I rettili più colpiti da questa patologia sono l’iguana nutrita con carne e tartarughe d’acqua alimentate con carne e prosciutto.

La soluzione migliore sarebbe correggere l’alimentazione del rettile e reidratare l’animale. Per questo ultimo punto è importante contattare il veterinario in quanto potrebbe prescrivere farmaci utili per diminuire la produzione di acido urico.

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M.D.

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Marianna Durante

Diplomata al Liceo Scientifico e iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Le mie passioni più grandi sono la scrittura, la lettura e soprattutto il mondo animale. Amo tutti gli animali, in particolare i cani, i quali solo con la loro presenza ti stravolgono la vita. Come ha fatto il mio amico a quattro zampe, che nonostante la sua età (14 anni) è sempre molto attivo e affettuoso.

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Marianna Durante

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