Come qualunque animale anche i pesci rossi possono soffrire di diverse malattie; il fattore di rischio più importante è l’acqua in cui vivono. Se questa non è in perfette condizioni igieniche può diventare una minaccia per la salute dei suoi abitanti.
I pesci rossi appartengono alla famiglia dei Ciprinidi e sono pesci da acquario da più di mille anni. Nel corso del tempo sono spuntate diverse sottospecie di pesce rosso; non esiste infatti un solo pesce rosso ma ci sono svariate combinazioni di colori oltre a quella rossastra-arancione più famosa e si differenziano anche per la forma delle pinne e della coda.
Venivano allevati in Cina e, dopo la carpa Koi, è la seconda specie di pesce più antica al mondo; solo in Cina se ne conoscono oltre 350-400 specie. Si tratta di pesci dalla salute robusta e facili da curare, ma possono essere soggetti a diverse patologie soprattutto nel caso in cui le condizioni dell’ambiente in cui vivono non siano ottimali.
L’elenco che segue è una descrizione delle malattie più comuni del pesce rosso; in caso di dubbi sulla patologia e sulle cure da scegliere è necessario rivolgersi ad un veterinario esperto.
Un velo di cotone sembra coprire le squame del pesce poiché intere colonie di batteri si nutrono delle “pelle” del pesce e lo portano alla morte. Inizialmente il pesce si strofina contro le pareti, poi appare affaticato, non si nutre e se ne sta sul fondo. È necessario agire tempestivamente altrimenti l’animale si stenderà su un fianco e dopo un paio di giorni morirà.
I batteri responsabili di questa malattia provengono dall’esterno nonostante l’acquario appaia pulito e privo di sporcizia. Per combattere questo batterio bisogna far scendere la temperatura e portare il ph dell’acqua a 7.5, ridurre le ore di luce e ricorrere a medicinali veterinari specifici. Questa infezione non comporta rischi per l’uomo.
Trattasi di un’infezione batterica che si diffonde prevalentemente in acquari sovrappopolati o con strumenti di filtraggio inadatti. Le pinne pian piano si corrodono e il trattamento è il medesimo delle infezioni batteriche.
La causa scatenante è lo sporco e le pessime condizioni dell’acqua. Sulla cute del pesce spuntano macchie scure tendenti al nero o al rosso; si tratta di funghi e micosi che possono essere fatali per l’animale.
Il pesce si strofina contro le pareti dell’acquario per lenire il prurito, non mangia, è affaticato e può mostrare affanno. Sarà necessaria la somministrazione di medicinali veterinari specifici e l’ossigenazione massima. Anche questa infezione non comporta rischi per l’uomo.
Si tratta di una malattia parassitaria contagiosa (causata da un protozoo, l’Ichthyophthirius Multifili) che si presenta con piccoli puntini bianchi cotonosi su tutto il corpo del pesce, specialmente coda e pinne.
I puntini bianchi non sono il parassita, ma la pelle del pesce che si gonfia sopra di esso. Il pesce tiene le pinne in posizione chiusa, si sfrega contro gli oggetti nella vasca, ha macchioline bianche, assume comportamenti letargici e ha difficoltà a respirare.
Cosa fare? Alzate la temperatura a 27 gradi al fine di rendere il ciclo vitale del parassita più veloce, mettete un cucchiaino di sale da cucina non iodato per ogni litro d’acqua sciolto in una tazza di acqua della vasca, tenete l’acqua pulita (se la cambiate rimpiazzate il sale). In caso di infestazioni in stato avanzato sarà necessario ricorrere a specifici medicinali.
Causa pallini bianchi sul corpo dei pesci rossi, è molto contagioso ed è causato da un flagellato detto Oodinium pillularis. Si cura come l’Icthyo.
I pesci presentano respirazione affannata, occhi fuori dalle orbite (esoftalmo), colori sbiaditi, nervosismo o apatia, alterazione dei muchi protettivi e possibile inappetenza.
Questo tipo di intossicazione è causata da sporcizia, sovrappopolazione in acquario, filtro non maturo, assenza di piante e aeratore. Tutti i pesci nell’acquario manifestano gli stessi sintomi.
Per prendersi cura dei pesci rossi con questo tipo di intossicazione sarà necessario pulire la vasca, far maturare il filtro nel modo corretto, mantenere un ambiente salubre e acqua non inquinata.
I sintomi sono spesso simili all’intossicazione da nitriti, i pesci rossi potrebbe però non manifestare affanno.
Le cause sono: acqua del rubinetto con tubature che rilasciano metalli, acqua da scaldabagno appena disincrostato, impiego di materiale metallico in acquario (come zinco, ferro, alluminio, rame), residui di detersivi, utilizzo di prodotti chimici tossici, insetticidi, sostanze chimiche tossiche, sovra-dosaggio di prodotti per la cura o il trattamento dell’acqua.
Sarà necessario utilizzare sin da subito un buon bio-condizionatore che neutralizzi i metalli pesanti, utilizzare un antiveleno, fare un cambio parziale dell’acqua aspirando l’acqua dal fondale (è proprio qui che si depositano i metalli), inserire in acquario per 7 giorni carboni attivi.
I pesci rossi necessitano di un pH neutro compreso tra 6,5 e 7,5. In caso di pH sotto il 6 o sopra l’8 vedrete i pesci rossi nuotare in maniera frenetica o avere scatti incontrollati, le pinne potrebbero sfrangiarsi e alcune scaglie cadere.
Sarà necessario riportare il pH ad un valore neutro.
A causa del malfunzionamento della vescica natatoria i pesci affetti da questa infiammazione tendono a salire in superficie, a girarsi sul dorso, non hanno equilibrio e fanno dei balzi nel tentativo di ristabilire la posizione corretta. Non è contagiosa e può essere causata da mangime inadatto, sbalzi di temperatura, stress, un blocco intestinale e problemi digestivi.
Il trattamento da seguire è la somministrazione di piselli bolliti dopo giorni di digiuno. Sarà il veterinario esperto a dirvi dopo quanti giorni di digiuno far mangiare l’animale: questo dipende dallo stato di gravità della malattia.
I pesci rossi che hanno un blocco intestinale in corso non defecano, hanno il ventre gonfio, non riescono a mangiare, presentano un nuoto curvo, stazionano in superficie o sul fondo, hanno il muso rivolto verso il basso e coda verso l’alto.
Sarà necessario portare la temperatura ad almeno 24° e dare all’animale un purgante per liberarlo. Questo può essere piselli bolliti (dopo qualche giorno di digiuno) oppure mangime per pesci imbevuti di olio di vasellina.
Parassiti come Chilodonella, Costia e Trichodina aggrediscono pesci rossi già deboli. Il pesce ha le pinne chiuse e si gratta continuamente sugli oggetti dell’acquario mentre la pelle si ricopre di uno strato lattiginoso opaco.
Quando gli occhi del pesce si gonfiano oppure assumono un colorito tendente al bianco opaco potrebbe essere in atto un’infezione parassitaria dovuta al verme piatto parassita Diplostomum Spathaceum oppure si tratta di sintomi di un’infezione batterica/micotica già in atto.
L’infezione comporta rischi per l’uomo e sebbene colpisca inizialmente un occhio solo il rischio di contagio è basso.
È un virus che si introduce in una cellula della cute del pesce e causa una crescita della medesima causando cisti ed escrescenze di vari colori. Queste escrescenze possono arrestare la loro crescita o regredire solo se il pesce viene curato con vitamine. È un virus contagioso tra i pesci ma non comporta alcun rischio per l’uomo.
È provocata dal batterio Mycobacterium piscium oppure da un’infezione di Ichthyosporidium ed è dovuta ad una dieta poco varia e priva di vitamine con un sovraccarico organico della vasca. I pesci rossi colpiti presentano inappetenza, dimagrimento, colori sbiaditi, pinne sfrangiate, poi sopraggiungono ulcere sanguinanti e a volte anche deformazione della colonna vertebrale.
La distorsione, come anticipato, può essere dovuta alla tubercolosi oppure alla presenza di parassiti Sporozoi che causano la formazione di cisti all’interno dei muscoli del pesce portandolo alla morte.
Se la malformazione è di origine infettiva non può essere curata, il rischio di contagio agli altri pesci rossi è basso, ma può contagiare l’uomo. Usate i guanti per maneggiare il pesce.
Siamo di fronte a un crostaceo parassita di colore bianco che si aggrappa alla cute del pesce e sporge di qualche millimetro. Dovrete togliere l’escrescenza con una pinzetta e far fare dei bagni di 10/20 minuti in acqua e sale ogni giorno fino alla completa guarigione dei pesci rossi.
Si tratta di una patologia di origine virale, non è pericolosa per l’uomo, che si manifesta con chiazze rosse e sanguinolente sul corpo e pinne dei pesci rossi.
Si tratta di una conseguenza di un’altra malattia in atto quindi la causa può essere, per esempio, un’infezione batterica. Gli organi interni smettono di funzionare correttamente; i pesci rossi colpiti hanno ritenzione di liquidi all’interno del corpo con conseguente ingrossamento del tronco e squame sollevate.
I pesci duramente colpiti presentano anche esoftalmo, opacità degli occhi e protrusione dell’ano.
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S.C.
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