Malattie del furetto trasmissibili all’uomo: quali sono e come curarle

Malattie del furetto trasmissibili all’uomo: quali sono e come curarle

Quali sono le malattie del furetto trasmissibili all’uomo? Uno sguardo a tutte le zoonosi del furetto e come curarle con i metodi opportuni.

Malattie del furetto trasmissibili
Malattie del furetto trasmissibili: quali sono (Foto Pixabay)

Il nostro simpatico furetto potrebbe ammalarsi e alcune di queste patologie possono essere trasmesse anche agli umani. Si tratta infatti di zoonosi, che hanno effetti più o meno importanti sulla salute del padrone o di chi entra in contatto con il furetto infetto. Inoltre si darà uno sguardo a tutte le malattie tipiche di questo mustelide e soprattutto in che modo affrontare un pericolo del genere con le dovute precauzioni e cure. Ecco dunque tutto ciò che c’è da sapere sulle malattie del furetto trasmissibili all’uomo.

Malattie del furetto trasmissibili all’uomo: quali sono

furetto
Furetto in un prato (Foto Pixabay)

Se abbiamo deciso di adottare questo simpatico mustelide, possiamo stare tranquilli perché non ci sono gravi malattie che possono essere trasmesse da questo animale all’umano. In realtà anche noi umani possiamo rappresentare un pericolo per il nostro furetto: ricordiamoci che si tratta di un animale estremamente delicato. E’ nostro compito preservare la nostra ma soprattutto la sua salute da possibili infezioni e malattie. Ecco dunque quali sono le malattie del furetto che può ‘condividere’ con l’uomo.

  • Influenza: quando siamo influenzati è bene non toccare il furetto, o quanto meno avere cura di lavare sempre le mani o usare un disinfettante appropriato. Naturalmente evitiamo contatti diretti con l’animale ed evitiamo di baciarlo, abbracciarlo e stargli troppo vicino. Sebbene si tratti di una patologia molto comune, pare che i furetti siano particolarmente sensibili ad essa, sia nel tipo A sia nel tipo B. Anche i sintomi sono molto simili nell’umano e nell’animale: secrezioni nasali, inappetenza, temperatura elevata, secrezioni lacrimali, raffreddore con starnuti e tosse continui, difficoltà respiratorie. Se trascurata l’influenza può evolversi in polmonite, e sarebbe davvero molto pericolosa per i nostri piccoli amici. Spesso accade che sono proprio gli umani a contagiare, anche quando sono asintomatici.
  • Giardia: solitamente i furetti diventano ‘vittime’ di questa patologia se bevono o vengono a contatto con l’acqua contaminata dalle feci di altri animali che ne sono infetti. Il protozoo parassita (Approfondisci qui: I parassiti del furetto: identificazione, sintomi e trattamento) comune agisce in silenzio e provoca discreti danni alla salute dell’animale e all’essere umano che viene contagiato. Spesso alcuni furetti possono essere asintomatici, seppur infetti. La sola prevenzione utile è quella di cambiare spesso l’acqua che bevono ed eventualmente coprire l’acquario o l’abbeveratoio, in modo che non possa entrarvi alcuna particella esterna. Un test delle feci può essere particolarmente utile sia per la diagnosi della malattia sia per la prevenzione.
  • Micobatteriosi: causata da due tipi di batteri, il Mycobacterium Avium e il Mycobacterium Bovis, è molto diffusa in Nuova Zelanda. E’ una zoonosi ed è dunque trasmissibile all’uomo, ma le modalità di contagio non sono molto chiare. Ha tra i sintomi episodi di diarrea e conseguente disidratazione e dimagrimento eccessivo.
  • Tigna: o dermatofitosi, è un fungo che infetta i furetti in tenera età, con un sistema immunitario ancora molto debole o non del tutto formato. Solitamente i furetti infetti soffrono della perdita del pelo. E’ una malattia che può essere trasmessa dall’animale agli umani ma anche ai suoi simili nello stesso habitat.

Le vaccinazioni per il furetto

furetto in gabbia
Furetto in gabbia (Foto Pixabay)

Se curiamo il nostro mustelide, abbiamo meno probabilità di ammalarci anche noi. E’ importante dunque sottoporre il piccolo animale a visita dal veterinario e fargli rispettare tutte le scadenze per le vaccinazioni. La prima dovrà essere effettuata verso i due mesi di età, quella per la Sindrome di Carrè.si tratta di una patologia molto seria che, se non curata, può essere letale. Dopo una settimana dal primo vaccino si potrà procedere col secondo, che serve a rinforzare i suoi anticorpi.

LEGGI ANCHE:

F.C.

Gestione cookie