Chi non ha mai visto una lucertola che perde la coda ed è rimasto a guardare come il pezzo staccato continuava a muoversi? Ecco perché succede.
Da bambini poteva capitare di fare delle ‘piccole marachelle’ come quella ad esempio di staccare la coda ad una povera lucertola. Probabilmente il piccolo umano è spinto dal desiderio di conoscenza e di fare qualche piccolo esperimento, stimolato dal fatto che apparentemente il piccolo rettile perdeva talvolta la coda in maniera autonoma, senza ‘accusare alcun dolore. Infatti quando una lucertola perde la coda affascina tuttora grandi e piccini proprio perché dà vita ad un processo di auto-rigenerazione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e in che modo la lucertola reagisce alla perdita della sua stessa coda.
Se facciamo attenzione non è sempre colpa di qualche bambino che si cimenta in un esperimento scientifico, bensì è lo stesso piccolo rettile a staccarsi dalla sua coda. E lo fa volontariamente, senza provocarsi danni dolorosi né tanto meno mortali. C’è un motivo preciso per il quale la lucertola si stacca la coda e riguarda la difesa dall’attacco nemico. Appena avverte la presenza di una minaccia, o magari la vive come tale, il rettile (approfondisci qui come fare il bagno a un rettile domestico) in questione si stacca questa parte del corpo. Perché lo fa? Per ingannare l’avversario che, spinti dalla curiosità di quella coda che continua a muoversi autonomamente, si concentrano su di esso e non sulla lucertola che ha tutto il tempo per scappare. In effetti la coda continua a muoversi e sembra avere una vita a sé rispetto al resto del rettile. Piuttosto affascinante, non credete? Eppure non si tratta di magia, ma vi è una spiegazione scientifica a tutto questo.
Se abbiamo assistito alla ‘perdita volontaria’ della coda da parte del rettile, di certo saremo rimasti stupefatti dal fatto di vedere come essa continuava a muoversi come se fosse ancora attaccata al resto del corpo. Questo pezzo si stacca grazie ad una violenta contrazione muscolare e il fenomeno viene definito ‘autotomia’. Questa capacità di automutilazione non è tipico solo delle lucertole, ma anche di altri animali in natura, quali ad esempio insetti anche pericolosi, molluschi o granchi: anche loro possono decidere di staccarsi un arto o una chela in situazioni di pericolo.
Tornando alle lucertole, quando si sentono sotto attacco o minaccia, perdono la coda attraverso una contrazione: il contorcimento delle fibre muscolari fa sì che l’appendice caudale si stacchi dal resto del corpo distacco, ma continua ad agitarsi grazie alle fibre nervose. Ma una volta persa la coda, la lucertola ne rimarrà per sempre priva? Assolutamente no! Ecco di seguito qualche dettaglio in più sulla rigenerazione tissutale.
Una volta staccatasi, di certo ritroveremo la medesima lucertola con la sua appendice finale nel giro di pochi giorni. Questo accade grazie ad una riserva di cellule staminali, che si rigenerano e formano nuovi tessuti, sostituendo quelli originari ormai mancanti. In questo modo il rettile ricostruisce autonomamente le parti staccate. Questo affascinante fenomeno ha dato vita ad alcuni studi sulla medicina rigenerativa. Infatti questa potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento terapeutico di alcune patologie o difetti di nascita.
Sebbene la coda si riformi, alcuni studi americani dell’Arizona State University hanno dimostrato che la lucertola Anolis carolinensis riforma la sua stessa coda, che però presenta notevoli differenze con quella originale. Ma quali sono le differenze più sostanziali tra la vecchia e la nuova coda? Innanzitutto nella seconda manca il manicotto cartilagineo, ciò vuol dire che non ci sarà più la fila vertebre che vi era in precedenza. Altra differenza riguarda le fibre muscolari: sono più lunghe di quelle originali, il che significa che la coda è meno flessibile perché la lucertola riesce a controllarne i movimenti con più difficoltà.
Insomma sebbene la struttura anatomica sembri apparentemente la stessa, le differenze ci sono. Il fattore più importante però è che la coda consenta al rettile di recuperare alcune funzioni.
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F.C.
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