L’orangotango è un animale che ritroviamo spesso nei cartoni animati e film. Riconoscibile molto per il particolare aspetto e per la sua intelligenza.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l‘animale più grande che vive sugli alberi.
Le principali caratteristiche fisiche dell’orangotango, sono: la testa larga, le braccia lunghe e flessibili, la bocca prominente e il mantello abbondante con una tonalità rosso-arancio molto brillante. In piedi può misurare due metri e i maschi possono pesare fino a 120 chili. Mentre le femmine pesano intorno ai 50 kg, gli arti anteriori sono molto più lunghi e forti di quelli posteriori.
L’orangotango, rientra in quegli animali che trascorrono la maggior parte della vita sugli alberi, in quanto possiede delle zampe non adatte per camminare sul terreno. Inoltre utilizzando i rami degli alberi per gli spostamenti, gode di un’ampia libertà di movimento. E ogni notte l’orango usa le fronde degli alberi per costruirsi un posto sicuro e sospeso sopra il terreno.
È un animale estremamente intelligente, riesce ad apprendere dal comportamento dell’uomo ed è in grado di compiere azioni simili ad esso (piantare chiodi, tagliare un pezzo di legno con la sega…), anche solo osservandolo. Questo animale ha una vita media dai 35 ai 40 anni in natura; in cattività può invece raggiungere i 60 anni di età.
Gli oranghi un tempo, erano distribuiti in tutte le isole dell’Indonesia, attualmente sono distribuiti solo sull’isola del Borneo e Sumatra. Entrambe le isole si trovano nel sud-est asiatico. L’habitat ideale di questi animali, è composto da foreste tropicali nelle pianure, dove c’è una vasta e diversificata offerta di cibo.
Oltre alle foreste collinari, alle valli e alle paludi di torba, ci sono un certo numero di popolazioni isolate su entrambe le isole che abitano le foreste pluviali degli altipiani a quote molto più elevate.
La femmina di orangotango raggiunge la maturità sessuale in genere sui 7 anni mentre il maschio tra i 13 e i 15 anni. Periodo in cui avviene l’accoppiamento per la riproduzione. Il maschio emette vocalmente lunghi richiami seguiti da ruggiti simili a leoni, possono essere ascoltati da una distanza molto lunga e sono spesso usati per chiamare femmine mature pronte per l’accoppiamento.
Queste chiamate possono durare per ore e ore quando un maschio maturo è determinato a trovare una femmina con cui può accoppiarsi, può anche smettere di mangiare per continuare le sue chiamate. Il maschio nei confronti della femmina che non vuole accoppiarsi diventa estremamente aggressivo, mentre se è consenziente restano diversi giorni insieme, ripetendo più volte l’accoppiamento.
La gravidanza avrà una durata di circa 9 mesi, dopodiché sarà la femmina ad occuparsi del piccolo. Le madri e i loro piccoli, d’altra parte, condividono un legame stretto. I piccoli rimangono con le loro madri per sei o sette anni, fino a quando imparano a sopravvivere da soli. Ragion per cui le femmine partoriscono solo una volta ogni otto anni, il periodo più lungo dell’intero regno animale.
L’orangotango, è un animale onnivoro, che sebbene si nutre di verdure e animali, preferisce ampiamente consumare frutta, intesa come: frutti maturi e non maturi tra cui il mango, litchi, durian e fichi, che crescono in abbondanza. Quando l’orangotango trova frutti maturi, ne mangia fino a riempirsi per poi partire in cerca di un’altra fonte di cibo.
Spesso capita che debba dividere un albero con i suoi simili o con altre scimmie e uccelli: si tratta di uno dei rari momenti in cui più oranghi si ritrovano nella stessa zona. Questo perché la sua grande dimensioni e la natura frugivora lo ha reso un animale semi-solitario, poiché deve passare gran parte del tempo a mangiare e una grande parte di questo cibo viene trasformato in grasso per poter sopravvivere nei periodi delle stagioni magre.
E proprio per questo consumo principalmente di frutta non ha bisogno di tanta acqua. A volte, se c’è una fonte di acqua dolce, bevi da essa unendo le mani (a forma di coppa), sollevandolo e bevendolo mentre cade.
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Raffaella Lauretta
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