Liberati 27 macachi destinati alla ricerca sui trapianti di reni a Padova. E’ una forte emozione, vedere quegli esemplari, nati e cresciuti per anni all’interno delle gabbie, senza mai vedere la luce naturale. Ben 27 macachi stipati nello stabulario dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie di Legnaro, dove erano destinati alla sperimentazione animale, sono stati liberati e trasferiti presso il centro di recupero animali selvatici di Sempronario, in provincia di Grosseto. Per loro si prospetta una nuova vita, fatta di spazi aperti, cibo fresco e socializzazione.
Il direttore generale dell’istituto, Daniele Bernardini ha ricordato che la scelta di liberare i macachi di proprietà del Coris, il Consorzio per la ricerca sanitaria è stata “voluta”, precisando in una nota che “oggi determinati filoni di ricerca, come per esempio gli xenotrapianti non sono più attivi. Perciò questi macachi non erano impiegati e non c’erano progetti che ne prevedessero l’impiego”.
Dure le parole da parte della portavoce della sezione Lav di Padova, Orietta Poletti, la quale ha tenuto a sottolineare che tali esperimenti si sono rivelati essere “un fallimento totale”, ricordando che “non c’è mai una scelta etica dietro queste liberazioni, c’è semplicemente la presa d’atto che quel genere di esperimenti non funziona. Lo hanno capito a Modena, ora qui a Legnaro, speriamo presto anche a Ferrara dove ci sono sei esemplari ancora rinchiusi”.
Dello stesso avviso, Michela Kuan, biologa, responsabile LAV Area ricerca senza animali, la quale in un comunicato ha sottolineato che “la liberazione di questo gruppo di macachi è la più grande operazione di dismissione di primati da laboratorio avvenuta in Italia, emblema di un cambiamento che vede sempre di più rivolgersi a metodi non basati su cavie ma su modelli sperimentali non animali, affidabili, etici e all’avanguardia. In particolare, il ricorso alle scimmie è fortemente vincolato da norme nazionali e direttive comunitarie in base sia a considerazioni morali, legate alla complessità comportamentale e la percezione del dolore in queste specie filogenitcamente così vicine all’uomo, che scientifiche, frutto di analisi che ne hanno evidenziato la scarsa utilità e l’inattendibilità”-
I 27 macachi che erano destinati ad una sperimentazione sui trapianti di rene, sono in buona salute e nelle prime settimane saranno seguiti da un veterinario e due primatologi per farli ambientare.
Sono anni che la Lav si batte contro il traffico dei macachi provenienti dalle Mauritius e l’uso dei primati nella sperimentazione animali. Tra l’altro, proprio recentemente in Svizzera sono stati aperti due centri di sperimentazione con l’uso dei macachi spesso sottoposti a test invasivi con operazioni al cranio. Nell’arco del 2016 oltre otto mila scimmie sono state portate via dal loro habitat per essere trasferite nei laboratori. Un trend che non stenta a diminuire.