Letargo della tartaruga: tutto quello che occorre sapere

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By Diana Cavalieri

Non solo Cani e Gatti

Approfondiamo l’argomento del letargo della tartaruga con tutte le sue caratteristiche e le cose assolutamente da conoscere.

Tartaruga che va verso il suo letargo
Tartaruga in natura (Pixabay-Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Moltissime persone che amano gli animali non possono pensare di vivere senza la loro compagnia. Sappiamo che cani e gatti sono i più diffusi, ma ce ne sono anche tanti altri adatti ad essere domestici come le tartarughe. Quante persone amano circondarsi e vivere con loro?

L’unica regola è informarsi adeguatamente sulle loro caratteristiche e sui loro bisogni per mantenerle in salute. In questo articolo vogliamo parlare del letargo della tartaruga, che cos’è, quando una tartaruga è pronta per il letargo e come funziona.

Non solo, ma vedremo anche quando non è consigliato far andare una tartaruga in letargo. Insomma, tutte le informazioni utili e i dettagli qui di seguito continuando a leggere.

Letargo della tartaruga: quando e quanto dura

Da vocabolario il letargo si definisce come una forma di vita latente, ovvero in cui le funzioni vitali sono estremamente rallentate, spesso cadendo in un sonno più o meno profondo. Questo accade a tantissimi animali ed è una fase necessaria per la sopravvivenza della specie.

Tartarughe sul tronco che non sono in letargo
Tre tartarughe su un tronco (Pixabay-amoreaquattrozampe.it)

Quando pensiamo al letargo ci vengono in mente animali del bosco come l’orso o il riccio, ma anche le tartarughe vanno in letargo. Essendo animali domestici molto diffusi è opportuno conoscere quanto più possibile su questo argomento e questo periodo.

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Il letargo serve alla tartaruga per proteggersi dal freddo, quindi, entra in quella fase nel periodo ottobre-novembre, in base alle temperature esterne. Nei mesi a seguire la tartaruga rallenta il metabolismo e tutte le funzioni vitali, rimane quasi immobile.

È un processo fondamentale per sopravvivere alle basse temperature e alla mancanza di sole. Serve per mantenere la salute generale inalterata, ma anche la funzione di riprodursi di questi magnifici rettili.

La temperatura ideale per entrare in letargo è compresa tra 5 e 10 gradi. Se questa è più alta nell’ambiente, la tartaruga non riuscirà a riposare, se è più fredda l’animale potrebbe anche morire.

Come aiutare

Il periodo di letargo, detto anche ibernazione, va da ottobre-novembre fino a febbraio-marzo con l’alzarsi delle temperature e l’inizio della primavera.

Tartaruga gigante fase post letargo
Tartaruga gigante (Pixabay-amoreaquattrozampe.it)

Le tartarughine piccole, fino a 4 anni di età, non hanno bisogno di andare in letargo, mentre le altre sì. In natura seguiranno il loro ciclo senza problemi, in cattività potrebbero incontrare qualche difficoltà ed è, quindi, necessario il nostro aiuto.

Ovviamente, dobbiamo ricreare per loro le condizioni che avrebbero in natura. Quindi, ecco alcuni accorgimenti:

  • visita pre-letargo dal veterinario in modo tale da avere tutte le informazioni generali e nel dettaglio;
  • limitare e poi sospendere il cibo nei giorni precedenti al letargo;
  • prendere una scatola, mettere terra, corteccia e legno e coprire la tartaruga con foglie secche;
  • fare i fori per l’aria e mettere la scatola chiusa in un posto fresco come una cantina o un garage;
  • per risvegliare la tartaruga è utile un bagnetto tiepido.

Questo per le tartarughe di terra. Per le tartarughe d’acqua è più o meno lo stesso. Nel senso che si dovrà preparare un giaciglio di terra e foglie sul fondale per permettere alla tartaruga di andare in profondità e nascondersi. Occorre fare attenzione, ovviamente, alla temperatura dell’acqua (dai 4 ai 10 gradi).

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