Il leone è spesso rappresentato nel cinema, nel mondo dello sport e nel mondo dei cartoni animati, grazie al suo carattere e alla sua maestosità.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è il re della Savana.
Il leone (Panthera leo) appartiene all’ordine dei carnivori e alla famiglia dei felidi. Grande carnivoro, quasi esclusivamente africano, che per la sua forza, la sua indole e il suo aspetto imponente è stato assunto a simbolo della fierezza e del coraggio. Le dimensioni sono effettivamente notevoli, ma non eccezionali.
Infatti la lunghezza totale non supera i 3 metri, di cui mezzo metro spetta alla coda (mentre la tigre può raggiungere i 3 metri e mezzo. Il pelo del leone, corto rasato è di color sabbia e uniforme e la coda termina con un fiocco scuro. Nei maschi adulti si può notare una vistosa criniera, più o meno sviluppata a seconda delle razze, che incornicia tutto il capo e fino ad arrivare al collo e finire al petto.
È proprio a questa sua criniera che il leone deve il proprio aspetto particolarmente maestoso ed estremamente caratteristico. Le criniere si sviluppano, infatti, con l’età, e crescono anche dopo che il leone ha raggiunto la maturità sessuale. In media le criniere di questi leoni cresce per circa 4-5 anni, ragion per cui i leoni adulti hanno criniere non solo più lunghe, ma anche più folte rispetto a quelli più giovani.
Ma non è solo l’età ad influire sull’aspetto delle criniere. Il leone Africano ha una criniera più imponente rispetto a quella del cugino asiatico, ma risulta anche meno rada. Le criniere dei Masai risultano essere infatti più spelacchiate e sembrano essere pettinate all’indietro. Il leone ha una caratteristica in comune che lo differenzia da tutti gli altri felini, ovvero sono gli unici a vivere in gruppo.
I gruppi di leoni vengono chiamati branchi e, al loro interno, si trovano in media 1 o più leoni maschi e circa una decina di femmine con i loro cuccioli, per un totale che può raggiungere anche i 30 esemplari per branco. Le leonesse si occupano della caccia e dei figli mentre i leoni difendono il proprio territori dai maschi appartenenti ad altri branchi.
Il leone in media vive una decina di anni, essendo minacciati sia dall’uomo che dagli altri esemplari di leoni. In cattività un leone può arrivare a vivere anche 20 anni, come la giraffa, mentre allo stato brado raggiungo i 12-14 anni di vita. Questo vale unicamente per i leoni maschi, i quali vivono molto meno degli esemplari femminili essendo esposti a molti più rischi, fra cui compare soprattutto l’attacco di altri leoni maschi di altri branchi.
Il leone, quando raggiunge il terzo anno di età, abbandona il branco nel quale è nato e, assieme ad altri leoni, va alla conquista di altri branchi, uccidendo i leoni che li difendevano. Le leonesse, invece, rimangono a vita nel branco dove sono nate.
Il leone vive nelle savane alberate e non si spinge mai nelle regioni propriamente boscose e perciò risulta errato il titolo a lui attribuito di “re della foresta”. Durante il giorno il leone si concede lunghi periodi di riposo sotto l’ombra di qualche albero ma con i sensi sempre all’erta.
In epoche lontane il leone era largamente diffuso anche nel bacino del Mediterraneo e addirittura in Grecia, dopo l’estinzione è possibile ritrovare il leone soltanto in Africa a sud del Sahara, fatta eccezione per una specie superstite della cosiddetta razza persiana che sopravvive nell’India occidentale.
I luoghi dove è più frequente incontrare leoni, sono le zone comprese fra il Kenya, la pianura Masai e la Tanzania, e anche nella regione del Tanga. Il Leone, infatti, predilige la vita nelle steppe e nelle zone particolarmente aride,
Questo grande carnivoro si riunisce in branchi ma risulta monogamo, cioè ha una sola femmina per tutto l’anno e questo fornisce diversi vantaggi: collaborazione durante la caccia e spartizione delle prede, maggiore assistenza alle femmine durante la gravidanza che dura circa 100 giorni e aiuto nella custodia dei piccoli.
I leoncini nascono in numero di 2 o 3 per cucciolata, diventano indipendenti dai genitori a poco più di un anno di età, pur raggiungendo la piena maturità solo a 6 anni. La capacità di sincronizzare il periodo di impulso aumenta il successo riproduttivo del branco. Avere i cuccioli assieme significa per le femmine poter contare l’una sull’altra per allattare, accudire e proteggere i piccoli.
Inoltre, ciò consente a un maggior numero di leoni di sopravvivere fino a raggiungere l’età adulta. La predazione è un pericolo per i neonati di ogni specie, ma se i piccoli nascono tutti assieme, i predatori possono ucciderne solo un numero limitato; se invece nascono in periodi diversi dell’anno, diventano una fonte continua di cibo.
Nonostante questa strategia, oltre metà dei cuccioli di leone non sopravvive al primo anno di vita: a ucciderli sono, oltre i predatori e i maschi adulti, le malattie, l’abbandono e la fame.
La sua più importante attività è la caccia che si svolge quasi esclusivamente di notte, con il metodo dell’agguato, pratica preferita da quasi tutti i felini. Il leone caccia da solo, in gruppo o piccoli gruppi. Una volta individuata la preda si fionda appena si trova a distanza utile, scatta con rapidità impressionante e dopo pochi balzi, raggiunta la preda, l’abbatte con un morso alla nuca o con una zampata.
Se la vittima riesce a sfuggire allo scatto del leone, può quasi sempre considerarsi salva. Il leone rinuncia di solito all’inseguimento perché pur potendo raggiungere la vittima rapidamente con velocità elevatissime (80km orari) ma sono dotati di scarsa resistenza contrariamente alle sue vittime preferite ossia: antilopi di grossa taglia e zebre. Più raramente affrontano bufali adulti, in grado spesso di difendersi efficacemente e quasi mai affrontano elefanti e rinoceronti.
Raffaella Lauretta
Potrebbero interessarti anche i seguenti link:
Amoreaquattrozampe è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI
Questi gatti sembrano dei cani anche se la recente tendenza ad accostarli a una razza…
Quanto potrà vivere il mio cane? Come posso prendermi cura del mio amico a quattro…
Tutti noi abbiamo ben presente la classica boccia trasparente per i pesciolini, ma sappi che…